Convegno di giovedì 15 giugno a Milano
presso la sede di Gruppo CAP in collaborazione con
La nuova visione di sistema, relativa al ciclo idrico integrato, prevede profondi cambiamenti che partono prima di tutto da una differente costruzione degli impianti. Non si può parlare, infatti, di risparmio energetico e circolarità se non partendo dalle basi costruttive di impianti che dovranno essere progettati in quest’ottica.
Dopo un’analisi puntuale di quelli che sono gli obiettivi 2030 relativi alla sostenibilità, l’incontro si focalizzerà sull’efficientamento energetico e sull’importanza dei certificati bianchi affrontando, attraverso una carrellata di esperienze, i risultati ed i vantaggi di attività di revamping senza tralasciare il valore di corretta installazione e adeguata manutenzione.
Affrontando il tema da un punto di vista accademico sulla questione ambientale nel SII il Prof. Mambretti del Politecnico di Milano aprirà la strada agli interventi che affronteranno di volta in volta, da differenti punti di vista, questo tema. In particolare, la durabilità degli asset, il giusto equilibrio tra sostenibilità e costi, gestione e affidabilità.
Gli interventi
Alessandro Reginato – Direttore Servizio Idrico, Il Piano di sostenibilità di GRUPPO CAP all’interno delle nostre attività quotidiane, attraverso alcuni esempi significativi per condividere come sono stati declinati gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda. Dalla supply chain al vendor rating, passando per la riduzione dei consumi e il monitoraggio delle infrastrutture attraverso gli strumenti di asset management. La tecnologia come strumento per accompagnare l’evoluzione dell’organizzazione verso il raggiungimento di obiettivi sempre più sfidanti che posizionano il SII al centro delle relazioni con il territorio di riferimento. |
Stefano Mambretti – Professore Associato Dipartimento A partire dagli obiettivi posti dalle Nazioni Unite, si vuole riflettere su quali siano le possibili azioni per ridurre l’impatto ambientale (riuso, tecnologie sostenibili, …) e quali siano le modalità per assicurare e misurare il miglioramento della progettazione e della gestione. |
Luca Longhi – Energy manager responsabile efficientamento, Lario Reti Holding Lario Reti Holding S.p.A. è, dal 1° gennaio 2016, il Gestore del Servizio Idrico Integrato per tutti i Comuni della Provincia di Lecco. Il consumo energetico globale annuo sostenuto dalla società si attesta intorno ai 63 GWh e la relativa spesa di approvvigionamento rappresenta un importante tassello del bilancio aziendale. La società è assoggettata agli obblighi derivanti dal D. Lgs. 4 luglio 2014, n. 102 e sta affrontando i primi passi per valutare il conseguimento della certificazione ISO 50001 relativa ai sistemi di gestione dell’energia. A seguito della clusterizzazione dei POD e delle diagnosi energetiche effettuate, è stata selezionata la stazione di pompaggio del serbatoio Ceppo di Merate per un intervento di revamping completo. La stazione di pompaggio è composta da un serbatoio da 400 mc da cui partono due linee di carico verso altri due accumuli rispettivamente di 3000 mc e 2200 mc posti a quote superiori. Il sistema formato dai tre accumuli serve circa 21.000 abitanti, oltre alle utenze industriali, con consumi di circa 2.300.000 mc/anno, la portata media in uscita dalla stazione di pompaggio è di circa 300 mc/h. L’intervento, oltre al rifacimento di tutto l’impianto elettrico, dei quadri di automazione e degli inverter, ha visto la sostituzione delle pompe con due nuovi gruppi di pompaggio di tre pompe ciascuno marca KSB modello Multitec D125 della potenza di 75 kW e 45 kW. L’intervento ha permesso di richiedere ed ottenere i titoli di efficienza energetica e, a distanza di 12 mesi di funzionamento a regime, un risparmio energetico del 26,3% che, ai prezzi di acquisto dell’anno 2022, corrisponde ad un risparmio di circa 120.000 €/anno. |
Daniele Nives Mondellini – Responsabile manutenzione Dopo una breve presentazione professionale del relatore, l’intervento verterà sull’importanza della corretta installazione dell’apparecchiatura attraverso l’analisi di due case history fallimentari (un episodio di montaggio errato dell’attrezzatura in Qatar e un caso di idrovora allacciata male) e dei conseguenti danni, a confronto con i risultati positivi ottenuti grazie ad un intervento di corretta installazione presso l’impianto di depurazione di Nosedo (uscita cavi, funi sollevamento, protezione cavi, staffa di sostegno, ecc). Si parlerà inoltre del funzionamento della sensoristica in un’ottica di monitoraggio predittivo, della programmazione di una corretta manutenzione della strumentazione e delle operazioni di revisione, in grado di riportare le macchine al nuovo. |
Sonia Bozza – Responsabile gestione e manutenzione Le norme tecniche e le buone prassi di gestione da sempre evidenziano che il solo costo economico non è il parametro corretto per la scelta delle migliori apparecchiature da installare. La necessità di tutelare risorse non rinnovabili, l’esigenza di contribuire in modo fattivo alla riduzione dell’inquinamento globale e di tutti i suoi effetti, ma recentemente anche la finanza, ci impongono di non tergiversare nell’adottare criteri di scelta più sostenibili ogni qual volta venga progettata o monumentata una nostra infrastruttura. Acque Bresciane ha infatti implementato all’interno di ogni settore prassi e metodologie che rispondano in modo efficiente a queste nuove esigenze. |
Roberto Minnucci – ex Responsabile settore impianti, L’intervento illustrerà l’esperienza di Tennacola Spa relativa all’installazione del primo impianto in Italia di una stazione di sollevamento con separazione di solidi del tipo AMA Ds 3 di KSB in sostituzione di un impianto di tipo tradizionale con pompe sommergibili, che dava continui disservizi e molteplici interventi manutentivi con auto-spurgo e necessità d’intervento del personale per la disotturazione delle pompe. L’installazione della stazione di sollevamento con separazione dei solidi ha fatto sì che negli anni precedenti i costi di manutenzione erano quantificabili mediamente da 10 a 12 mila € annui, mentre dopo l’installazione avvenuta tra dicembre 2017 e gennaio 2018, l’impianto è stato messo in funzione a fine gennaio 2018, e da allora e fino a febbraio 2023, sono state eseguite solo tre manutenzioni programmate di pulizia e la sostituzione di una sonda di livello. In pratica in sei anni i costi si sono azzerati come del resto i disservizi per scolmo di liquami, ed anche il costo dell’energia è stato più contenuto. |
Davide Romanò – Sales Manager Water & WasteWater di Quando si parla di sostenibilità riferita a degli impianti tecnologici, non ci si può fermare al semplice computo energetico ma è necessario valutare attentamente come le scelte intraprese in fase di progettazione e realizzazione, impatteranno o meno in maniera significativa sul carbon-footprint ad esso legato. Ogni molecola di metallo presente su una pompa, per esempio, è frutto di una lunga catena produttiva che tiene conto dell’estrazione del minerale grezzo, il suo trasporto e il suo oneroso processo di trasformazione in materia fruibile alle successive lavorazioni. Ogni componente assemblato, dopo un lungo iter logistico, verrà installato sugli impianti, dove rimarrà fino al suo fine vita, dettato dalla sua capacità di conservare funzionalità ed efficienza nel tempo, con minimo dispendio di risorse economiche ed umane Finito il suo ciclo vita partirà un secondo iter di lavorazioni per rendere tutte le sue parti riammissibili nell’ambiente in varie forme. Vien da sé che tutto quello che viene prima e dopo la normale LCC di un prodotto ha un forte impatto sull’ambiente e non può esistere sostenibilità che non prenda atto della necessità di eliminare completamente il concetto di usa-e-getta dagli impianti. Nei suoi 152 anni di storia KSB si è sempre fatta promotrice del cambiamento, riscrivendo nel tempo gli standard tecnologici riferiti al mercato delle pompe centrifughe e valvole. L’obiettivo primario della nostra ricerca è stato quello di ottimizzare l’efficienza ed affidabilità dei prodotti, in modo da offrire ai nostri clienti, macchine altamente performanti con bassi consumi energetici e prestazioni stabili nel tempo, anche dopo decenni di esercizio a fronte di una piccola ed ordinaria manutenzione. Si può quindi dire che la sostenibilità è da sempre nel DNA delle nostre scelte progettuali e dei nostri prodotti. Gli esempi presenti in tutto il mondo del ciclo idrico sono delle pietre miliari che definiscono come aspirare a soluzioni efficienti e sostenibili per decenni, non sia una mera utopia, ma una pura realtà definita dalle scelte odierne all’atto degli investimenti. |