Convegno di giovedì 9 novembre a Rimini
in occasione della Fiera Ecomondo 2023
presso sala Malatesta – PAD. D7
Durante i numerosi incontri a cui abbiamo assistito, sono state analizzate e sottoposte misure e tecnologie per la miglior gestione dell’acqua e per il minor utilizzo di energia. La ricerca perdite, la distrettualizzazione ed anche il risanamento delle condotte daranno al Paese un beneficio rilevante.
Tuttavia, mentre questi interventi aspettano di essere realizzati nei tempi brevi a cui ci obbliga il PNRR, il problema della siccità rimane e i cambiamenti climatici comportano un’ulteriore urgenza a cui difficilmente ci si potrà adeguare.
Ecco dunque entrare in gioco strumenti e soluzioni particolarmente interessanti di fronte a problemi che non possono essere disattesi. Il recupero dell’acqua dai fanghi di depurazione, perché possa essere riutilizzata per il settore agricolo, la costruzione di dissalatori, in grado di fornire acqua alle isole e ai territori in cui la falda acquifera rischia di essere compromessa, i termovalorizzatori, che forniscono energia elettrica e calorica adatta ad essere rimessa in rete, sono tre temi che verranno approfonditi durante il convegno.
Risparmiare acqua ed energia ed al contempo recuperarle da altre fonti sono due attività complementari che le utilities sono chiamate a svolgere, spesso districandosi tra le difficoltà della burocrazia e i pregiudizi che ne rallentano l’esecuzione. A questi temi, che verranno affrontati in maniera tecnica e scientifica, seguirà un paper condiviso che dovrebbe mettere fine ad ogni resistenza, fornendo ai sindaci una visione chiara ed autorevole.
Gli interventi
Simone Malvezzi – Responsabile termovalorizzazione, Gruppo A2A “Una storia bresciana di esempio: Il Termovalorizzatore di Brescia, attivo dal 1998, rappresenta la prima fonte di generazione del calore per la città di Brescia e produce ogni anno oltre il 75% dell’energia distribuita dalla rete di teleriscaldamento e energia elettrica pari al fabbisogno di 200.000 famiglie. Recupera ogni anno circa 750.000 tonnellate di rifiuti non altrimenti riciclabili, evitando il loro smaltimento in discarica e al tempo stesso, il ricorso a combustibili fossili e le emissioni ad essi collegate. |
Gaetano Barbone – Responsabile ingegneria, “Il dissalatore del Tara, La dissalazione può rappresentare una soluzione efficace alle crisi idriche nelle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici del XXI secolo. Grazie alla dissalazione, lo schema idrico pugliese potrà acquisire nuove fonti autonome ed alternative per l’approvvigionamento di acqua, conferendo all’intero sistema una maggiore resilienza. Nel caso specifico, l’impianto ultratecnologico di dissalazione del Tara avrà una potenzialità per produrre ogni giorno l’equivalente del fabbisogno idrico giornaliero di 385.000 persone. |
Armando Quazzo – Amministratore Delegato, “Acqua di montagna per soddisfare il fabbisogno idrico La disponibilità di risorsa idrica è legata indissolubilmente alla capacità di immagazzinamento: ieri i ghiacciai rappresentavano un “magazzino” ideale, ma gli effetti del cambiamento climatico fra cui l’innalzamento delle temperature ci costringono a rivedere i presupposti. Risulta quindi necessario ripensare l’utilizzo degli invasi, nati per scopi idroelettrici all’inizio del secolo scorso e ragionare in termini di utilizzo plurimo per garantire la giusta quantità di acqua per tutti gli usi. |
Vito Colucci – Direttore Generale f.f., “Impianti EIPLI – La gestione integrata L’Intervento da parte dell’EIPLI sarà così sinteticamente strutturato:
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Maria Luisa D’Aluiso – Responsabile Gestione Rifiuti, “Azioni di transizione verso l’economia circolare” Acquedotto Pugliese S.P.A., gestore del S.I.I. in Puglia, è da sempre attento alle tematiche ambientali, con particolare attenzione all’uso della risorsa. La Commissione Europea, con il Regolamento UE 2020/852, ha introdotto nel sistema normativo la Tassonomia Europea, un frame-work che stabilisce, in modo unificato, i criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi sostenibile, al fine di individuare il grado di eco-sostenibilità di un investimento e favorirne il suo finanziamento. La Tassonomia Europea, quindi, come acceleratore di sostenibilità, investimenti e innovazione che Acquedotto Pugliese sta declinando con una serie di attività eleggibili in merito ad attività idriche, sui rifiuti, energetiche e di mobility managment. Nello specifico, il Piano Strategico AQP 2022-2026, fissa come priorità strategiche:
In questa linea si collocano tutti gli interventi previsi per migliorare la resilienza del sistema di approvvigionamento e uso della risorsa, il riutilizzo delle acque depurate ai fini irrigui e di ripristino ambientale. La gestione dei fanghi di depurazione rientra pienamente nelle azioni utili alla transizione verso l’economia circolare. Tutto questo, unitamente agli investimenti finalizzati alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, alle azioni gestionali di efficienza energetica e all’innovazione tecnologica, rappresenta la principale sfida per AQP nei prossimi 10 anni. |
Maurizia Brunetti – Responsabile Tecnologie “Il riuso della risorsa idrica tra strategia La conservazione della risorsa richiede sempre più una visione strategica integrata in cui le utilities condividono progettualità allargate oltre il confine degli asset gestiti: proprio nel riuso delle acque depurate la strategia di dare una seconda vita all’acqua incontra gestori del servizio idrico integrato, consorzi di bonifica e utilizzatori finali. Lo stesso documento strategico del PTA richiama l’importanza di puntare su processi integrati e innovazione, per dare forma a gestioni e monitoraggi quali-quantitativi che orientino al meglio l’utilizzo della risorsa idrica, riducendo la water footprint complessiva di sistema. |
Gerardo Scibilia – Ricercatore, Centro Ricerche SMAT “Innovazioni tecnologiche per il recupero di risorse Nel corso degli ultimi anni SMAT, perseguendo un approccio di economia circolare, anche grazie al contributo degli studi svolti dal proprio Centro Ricerche, ha introdotto presso l’impianto di depurazione di Castiglione Torinese (2 milioni di a.e. serviti) diverse innovazioni tecnologiche volte al risparmio di energia e reagenti (aerazione intermittente, Anammox, rimozione biologica del fosforo) e al recupero di risorse (produzione di biometano immesso in rete e, in futuro, recupero del fosforo). |
Fabrizio Dell’Anna – Responsabile ricerca e sviluppo, “Ricerca e innovazione: Focus sui progetti di ricerca e sviluppo di AQP e sui risultati ottenuti nell’ottica della sostenibilità. I progetti riguardano innovazioni tecnologiche per il miglioramento della qualità delle acque reflue civili urbane depurate e affinate, e per la valorizzazione dei fanghi di depurazione mediante il recupero del loro potenziale chimico ed energetico. |
Tommaso Bertani – Amministratore Delegato, ZeroC “Riciclo e riuso dei fanghi di depurazione: Quello dei fanghi di depurazione è uno dei fronti più promettenti dal punto di vista dell’economia circolare. Nel 2019, dalla dismissione dell’ex termovalorizzatore di Sesto San Giovanni, nasce il progetto BioPiattaforma, un esperimento di simbiosi produttiva che unisce al trattamento dei fanghi di depurazione la digestione anaerobica dei rifiuti organici (FORSU). Il progetto rappresenta un unicum nel panorama nazionale: si tratta, infatti, dell’unico termovalorizzatore autorizzato e realizzato negli ultimi dieci anni nel nostro Paese. |