Convegno di venerdì 14 marzo
presso il Circolo degli Industriali a Cuneo
Il convegno si propone di esplorare le tecnologie innovative per la manutenzione e il risanamento delle reti idriche, con un focus particolare sull’approccio NO-DIG.
Questo evento rappresenta un’opportunità per approfondire l’impatto delle tecniche No-Dig come strumento utile per la riduzione della carbon footprint. Ci si focalizzerà inoltre sul tema della qualità dei materiali che entrano in contatto con acqua potabile discutendo delle applicazioni più recenti nel settore delle infrastrutture idriche.
La giornata, che vedrà l’intervento di esperti provenienti dal mondo accademico, industriale e dei servizi pubblici, includerà presentazioni su temi centrali come le tecniche di relining, le normative sui materiali a contatto con l’acqua potabile, e case history significativi legati all’implementazione di tali tecnologie. I partecipanti avranno anche l’occasione di confrontarsi sugli sviluppi futuri delle tecnologie, con particolare attenzione agli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030.
Gli interventi

Apertura dei lavori e saluti di benvenuto
Andrea Ponta – Direttore Generale, ACDA-Azienda Cuneese dell’Acqua
Questo convegno potrebbe rischiare di essere il festival dei “luoghi comuni” sui problemi della gestione delle infrastrutture “underground”: la vetustà delle reti, i costi di manutenzione, la carenza di fondi per gli investimenti, ecc. Tutto questo ulteriormente amplificato in un contesto come quello che ci ospita con una bassa densità di utenza a fronte di un territorio complesso e molto vasto, già duramente colpito dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Per questo le tecnologie “no dig” non sono una novità, ma rappresentano una grande opportunità concreta ed efficace per rispondere in modo adeguato alle esigenze di efficienza e di sostenibilità economica e ambientale.

Tecniche no-dig: applicazioni nel nostro territorio
Fabio Monaco – Vice Direttore Generale, ACDA-Azienda Cuneese dell’Acqua
Negli ultimi dieci anni, ACDA ha adottato tecnologie No-Dig per la riqualificazione e la manutenzione delle reti fognarie e acquedottistiche, riducendo l’impatto ambientale e i disagi per la cittadinanza. Questi interventi, realizzati in diversi comuni del territorio, hanno permesso di rinnovare e potenziare le infrastrutture idriche e fognarie senza necessità di scavi invasivi, grazie all’impiego di tecniche avanzate come il relining e il TALR. L’approccio No-Dig ha consentito di migliorare la gestione delle risorse idriche, limitare le perdite e prolungare la vita utile delle condotte esistenti, garantendo al contempo una maggiore sostenibilità economica e ambientale. Il presente contributo intende illustrare i principali interventi realizzati da ACDA, evidenziando i benefici in termini di efficienza operativa, riduzione dei costi e impatti positivi sulla comunità e sull’ecosistema.

Le principali tecnologie NO-DIG per condotte in pressione
Karl-Heinz Robatscher – Responsabile tecnico-commerciale, Rotech
L’intervento esplorerà le tecniche di risanamento No-Dig delle condotte in pressione nelle reti idriche. Presenteremo le principali tecnologie disponibili, tra cui il relining con sistema UV-Liner, il Compact-Pipe e il Dy-nTec, il risanamento con tubi corti e lunghi e le tecnologie Robot. Verranno discussi i vantaggi di ciascun sistema, con un approfondimento sulle applicazioni più adatte a seconda delle caratteristiche delle condotte e delle necessità specifiche del contesto con un occhio di riguardo all'impatto ambientale e all’ottimizzazione dei tempi di intervento.

Liner per acqua potabile e relative tecniche di collegamento Note sulla gestione del progetto
Susanne Leddig-Bahls – General and Technical Manager, IQS Engineering AG
L'intervento esamina i sistemi di collegamento di liner per condotte in pressione di acqua potabile alle condotte esistenti in un contesto di risanamento trenchless. Anche attraverso l’utilizzo di esempi pratici, verrà inoltre illustrata l'importanza delle attività propedeutiche e di preparazione della condotta per assicurare l'efficacia e la durabilità del risanamento.

Aspetti ambientali e costi indiretti nelle opere del SII. La riduzione della carbon footprint e i vantaggi delle tecnologie no-dig in relazione agli obiettivi dell’Agenda 2030.
Stefano Mambretti – Professore Associato, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Politecnico di Milano
La questione ambientale è di sempre maggiore interesse nel sentire pubblico e, di conseguenza, nelle scelte operate dalle Autorità. L’intervento presenta il tema dal punto di vista culturale, per poi soffermarsi sui casi di maggiore interesse relativi alle tecnologie cosiddette “senza scavo”. In finale si sottolinea come i cosiddetti costi indiretti dipendano in parte da valutazioni oggettive, in parte dalla percezione della società, che quindi deve essere coinvolta nei processi decisionali.

Materiali nel settore dell’acqua potabile
e relativi requisiti di potabilità
Susanne Leddig-Bahls – General and Technical Manager, IQS Engineering AG
L’intervento prevede un excursus sullo stato attuale della normativa europea relativamente al centralissimo tema delle certificazioni di potabilità dei liner per acqua potabile, presentando anche le possibili strade a disposizione delle aziende produttrici per la certificazione dei propri prodotti.

I requisiti richiesti al produttore di materiali
per relining a contatto con acqua potabile e come rispettarli
Claudio Galbiati – Vicepresidente, Assosistema Confindustria
Il recente sviluppo normativo sta portando i produttori di materiali ad aggiornare le proprie certificazioni pur in un regime in cui le approvazioni nazionali restano necessarie. Vedremo come un fabbricante di materiali per il relining si muove in questo scenario e quali sono i test messi a disposizione del decisore; dando anche una panoramica dei test non strettamente legati agli aspetti di potabilità, ma a requisiti di natura tecnologica, fondamentali per la valutazione di un intervento di relining.
Drinking Water Directive: l’importanza dei test di laboratorio
e gli obblighi certificativi e di marcatura sui materiali
a contatto con acqua potabile
La qualità e la sicurezza dell’acqua potabile sono essenziali per la salute pubblica e l’ambiente. La Direttiva UE 2020/2184 introduce requisiti più severi sui materiali a contatto con l’acqua potabile. Verrà approfondita l’importanza dei test di laboratorio per comprendere eventuali impatti sui cambiamenti nella filiera produttiva, con l'obiettivo di intervenire per adeguarsi alle normative e si analizzeranno le prospettive di cambiamento e gli obblighi certificativi e di marcatura.
Case History: Dyntec Taranto / Tecnologia CLOSE FIT: il caso di Taranto, relining con tubi in PE DN 800 – PN10
Nell’ambito delle attività di risanamento e rinnovamento del patrimonio infrastrutturale di opere gestite da Acquedotto Pugliese SpA, ricadenti all’interno del Servizio Idrico Integrato nell’A.T.O. Puglia, si è proceduto alle attività di risanamento, rinnovamento e miglioramento funzionale, con tecnologia no dig, delle condotte idriche suburbane DN 800 dell’abitato di Taranto – SS 7 ter. L’intervento consiste nel rinnovamento conservativo delle due condotte idriche suburbane del DN 800, della lunghezza di circa 5200 mt ciascuna, ubicate nel territorio della città di Taranto, che si diramano dalla località Paolo VI, fino all’ingresso nell’impalcato del Ponte Punta Penna Pizzone, nell'area del Mar Piccolo. Le opere sono delle condotte di adduzione di importanza strategica per l’alimentazione idrica del centro urbano della città e delle zone periferiche di Talsano – Lama – San Vito, con un bacino di utenti servito di circa 100.000 persone. In considerazione dell’età delle opere, risalenti allo stesso periodo di costruzione del Ponte Punta Penna, nella decade del 1970, e dell’aumento delle criticità gestionali che comportano un costante aumento dei costi tanto in termini di attività manutentive che di dispersione della risorsa idrica, si è ritenuto opportuno procedere al progetto di risanamento generale delle condotte. L’obiettivo del progetto era il risanamento completo delle condotte e il rinnovamento funzionale, al fine dell’ottenimento di un risparmio generale in termini di risorsa idrica immessa nel sistema ed una ottimizzazione della funzionalità delle opere, con notevoli miglioramenti gestionali ed un nuovo termine temporale di vita utile dell’infrastruttura, stimabile in via approssimativa da 60 anni a 80 anni.

Luca De Giorgio - Direttore Operativo, SMAT
Lo scopo dell’intervento è stato il risanamento di una delle principali condotte adduttrici DN1000 a servizio della rete dell’acquedotto municipale della Città di Torino, realizzata in cemento armato negli anni 1920 - 1925. La tecnica del risanamento mediante relining UV è stata scelta in funzione del tessuto urbano fortemente antropizzato in cui è posizionata la condotta, nonché dei vantaggi ambientali, temporali ed economici rispetto alle tecniche tradizionali a cielo aperto.

Luigi Esposito Project Manager, Rotech Srl
L’intervento descrive il risanamento di una condotta acquedottistica DN 1000 mm, lunga circa 700 metri e in calcestruzzo armato gettato in opera. La variabilità della sezione trasversale della tubazione ha reso l’intervento con sistema CIPP – UV più complesso del previsto, a causa del rischio di formazione di punti critici per il liner. Grazie alle valutazioni tecniche adottate si è riusciti a superare le difficoltà legate alla geometria della tubazione, garantendo il successo dell’intervento.
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