Italgas opera in un contesto che, specie negli ultimi anni, ha dovuto fare i conti con profonde trasformazioni, talvolta indotte da eventi drammatici. Si pensi al riacutizzarsi delle tensioni in Medio Oriente, o agli effetti della guerra in Ucraina che hanno spinto l’Europa sulla via dell’affrancamento dalle importazioni di gas russo, ma soprattutto ad accelerare il percorso di decarbonizzazione dell’economia attraverso il REPowerEU. Proprio il documento approvato dalla Commissione europea nel 2022 può considerarsi una sorta di spartiacque che, indicando nel biometano e nell’idrogeno le fonti chiamate a sostituire il 50% del metano importato in Ue dalla Russia, ha riconosciuto indirettamente un ruolo chiave ai DSO come Italgas. Ruolo strategico che deriva dall’estensione e dalla capillarità dei network di distribuzione in Europa (si contano circa 2 milioni di chilometri di reti), ma a condizione che siano smart, digitali e flessibili, in altre parole pronti ad accogliere gas di origine rinnovabile.
L’abilitatore di questo processo di decarbonizzazione dei consumi è la trasformazione digitale. E in questo senso, il Gruppo Italgas ha mostrato visione e grande lungimiranza avviando già nel 2017 il percorso di digitalizzazione di reti e impianti così da riconoscere loro un presente e un futuro al servizio della transizione ecologica. Una sfida ambiziosa, che nell’anno in corso renderà Italgas la prima utility gas al mondo con un network interamente digitalizzato, e che ha richiesto un significativo cambio di paradigma a tutti i livelli. In primis, un nuovo mindset introdotto da percorsi di reskilling e upskilling che hanno permesso alle persone di Italgas di guidare il cambiamento in atto e poi un tipo di organizzazione e operatività funzionali a realizzare la digitalizzazione di asset e processi.
In tema di organizzazione, si è rivelato essenziale il ruolo di una catena di fornitura in grado di condividere la visione di Gruppo, i valori, la missione, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi sempre più sfidanti che sono stati posti anno dopo anno, da un punto di vista industriale e al contempo ambientale. Del resto, mantenere lo stesso livello di performance – o migliori – consumando meno e meglio, riducendo l’impronta di carbonio, è il mantra di questa epoca storica in cui i target ambientali sono sempre più rilevanti per la tutela del Pianeta. Ed è per questo che innovazione tecnologica, sostenibilità, economia circolare e formazione sono diventati i punti cardinali dell’azione di Italgas; criteri che sono stati adottati anche per la selezione di nuove partnership e, per il loro tramite, per l’individuazione di prodotti da implementare nell’operatività. Ne è un esempio emblematico il “biotubo”.
Italgas è la prima utility in Italia a adottare tubazioni realizzate con una materia prima bio-sostenibile sviluppata da Idrotherm 2000, per l’estensione delle reti di distribuzione del gas in diversi comuni. Questo progetto è stato avviato durante una serie di workshop con fornitori strategici del Gruppo, mirati a condividere iniziative di sostenibilità e aggiornamenti su innovazione e digitalizzazione e rientra nel concetto di “cantiere green”, un programma più ampio di economia circolare, che inizia con la digitalizzazione dei processi di monitoraggio e consuntivazione lavori attraverso l’app WorkOnSite, sviluppata dalla nostra Digital Factory. WorkOnSite semplifica e digitalizza i controlli nei cantieri, consentendo verifiche di conformità da remoto e riducendo la necessità di presenza fisica, con conseguente diminuzione delle emissioni di CO2. Inoltre, il nostro sistema di manutenzione avanzata, Smart Maintenance, permette di individuare in anticipo gli interventi necessari, prevenendo dispersioni di gas e riducendo ulteriormente le emissioni di CO2. Il modello di economia circolare include anche il riutilizzo di materiali riciclati e la scelta di prodotti con un ciclo di vita più lungo, contribuendo così a minimizzare l’impronta ecologica dei cantieri. Abbiamo consolidato così un modello di economia circolare volto a ridurre ulteriormente l’impronta dei cantieri attraverso specifiche iniziative come il riutilizzo di materiali di rinterro riciclato e lo scouting di prodotti con un ciclo di vita più lungo. Infine, non va dimenticato che questo tipo di tubazione, che per la sua composizione rappresenta uno sviluppo rivoluzionario rispetto alle tradizionali condutture, vanta un’elevata resistenza alla fessurazione (cosiddetta Raised Crack) e garantisce massima resistenza e affidabilità nel tempo. Inoltre, l’adozione di bio-polietilene, in linea con gli obiettivi di sostenibilità di Italgas, consente la diminuzione degli impatti ambientali e rappresenta un’importante innovazione nella distribuzione del gas. Il PE100-RC BIO – questo il “vero” nome del “biotubo” – è stato inizialmente implementato nelle reti siciliane a metà del 2023 e trova applicazione sia nei cantieri delle metropoli come Roma e Torino, sia nei centri urbani più piccoli, come Lerici, Chioggia, Faenza e San Benedetto del Tronto. Attualmente, la Società ha previsto di impiegare questa innovativa tubatura in circa 20 cantieri, per un totale di 8 km. Una tecnologia simbolo, ma solo una delle numerose implementate in questi anni nell’operatività quotidiana di Italgas, pienamente in linea anche con gli obiettivi operativi di Gruppo: il materiale, infatti, è compatibile al 100% con la presenza di biometano e idrogeno, i gas rinnovabili che saranno sempre più presenti nelle reti delle nostre città in sostituzione del gas di origine fossile.