Cap Holding sfrutta la sua rete per potenziare la banda larga


Nuovo accordo fra la città metropolitana di Milano e Cap Holding per allargare la copertura in banda larga oltre i 2500 chilometri attuali, posati sfruttando quasi sempre i collettori fognari e le condotte interrate.

È stato costituito un nuovo gruppo di lavoro fra città metropolitana e settore tecnico Cap per affrontare la questione; resta, come in passato, il problema dell’utilizzatore finale, che continua ad essere rappresentato soprattutto da istituzioni pubbliche come municipi e scuole.
Il nuovo accordo di collaborazione per lo sviluppo e la valorizzazione della rete a banda larga istituisce un gruppo di lavoro composto da tecnici dei settori di innovazione tecnologica delle due parti contraenti.

L’obiettivo numero uno è il completamento della cosiddetta “wan” con la quantificazione dei costi necessari. In molti centri del Sudmilano i cavi in realtà ci sono, e funzionano da tempo. Melegnano li ha dal 2011, connettendo gli uffici comunali, la biblioteca civica, il Centro aggregazione. Anche a Vizzolo Predabissi operazione conclusa fra la fine dell’anno scorso e i primi mesi del 2015; la fibra ottica a 2 mega di velocità corre sotto la provinciale Pandina, dalla Casa cantoniera ex provinciale fino alla zona del municipio e degli altri edifici pubblici.

Un anno fa il progetto banda larga, in sinergia con Cap, aveva aperto la strada per portare internet veloce in tutti i centri sopra i cinquemila abitanti del Sud Est milanese: San Donato Milanese, Peschiera Borromeo, Mediglia e San Colombano al Lambro. La situazione attuale della banda larga in provincia di Milano si regge sui 2500 chilometri interrati in economia (cioè sfruttando in genere la concomitanza di lavori di manutenzione stradale e fognaria).

La rete è sfruttata quasi esclusivamente da utenti pubblici, e di fatto non risulta terminata. Il Cap detiene dal 2009 un diritto esclusivo, cinquantennale, ad utilizzare per proprie finalità il venti per cento dell’intera rete posata, anche per possibili finalità commerciali.
L’intero progetto fibra ottica, però, dovrebbe cablare tutta la superficie provinciale, o ex provinciale, obiettivo tuttora piuttosto lontano.

La nuova fase del protocollo di accordi tra via Vivaio, sede metropolitana, e il gestore unico del ciclo idrico Cap Holding include proprio lo slancio verso la banda larga al 100 per cento. Un passaggio fondamentale è costituito dalla conoscenza di quali sono le esigenze della pubblica amministrazione, per non portare i cavi dove non servono affatto o dove un ufficio pubblico viene chiuso: «Precisa ricognizione dei bisogni della pubblica amministrazione, funzionale allo sviluppo dell’e-government», viene definito dalla convenzione.

L’estensione della rete cablata prevede che sia confermato il 20 per cento di sistema di utilizzo interno al gruppo Cap.

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