CAFC-Carniacque, i vantaggi della fusione


Primo incontro post-fusione per CAFC-Carniacque, la nuova società nata dalla fusione tra CAFC e Carniacque, due monoutility dell’acqua del Friuli, che ha portato alla nascita del gestore unico d’Ambito di Cato Centrale Friuli. Una realtà che conta 123 Comuni soci, 262 dipendenti, 460.000 utenze e un fatturato complessivo di 57,5 milioni di euro l’anno, che ne fanno uno dei primi dieci player del servizio idrico integrato in Italia, con modello in house providing mono-servizio.
Nel corso del meeting, svoltosi nella sede di CAFC a Udine, il direttore generale dell’azienda, Massimo Battiston, ha fissato i primi impegni che attendono la nuova realtà, a partire dall’estensione del sistema di telecontrollo nelle zone montane che fino a oggi ne erano sprovviste. L’implementazione del sistema, obiettivo da realizzare entro il primo quadrimestre dell’anno, riguarderà in particolare le stazioni di sollevamento della fognatura e i punti strategici della rete dell’intero sistema idrico sul territorio di Carniacque.
Battiston ha anche illustrato i vantaggi che nasceranno dallo sviluppo delle sinergie e dall’ottimizzazione dei servizi resi possibili dall’integrazione tra le due società, come la riduzione dei costi industriali, soprattutto quelli dei servizi, dell’energia elettrica e dello smaltimento di rifiuti e fanghi, consentendo così un risparmio quantificato in 1 milione di euro l’anno. Cifra importante che garantirà nuovi investimenti su tutto il territorio.

Didascalia foto: Massimo Battiston, direttore generale di CAFC

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