Reti Fognarie

Revamping degli impianti di depurazione, collettamento delle acque reflue, potenziamento reti, tecnologie per manutenzione e spurgo, creazione di biogas dalla digestione anaerobica dei fanghi di depurazione.

Sono in fase di completamento gli interventi, del valore di 372 milioni di euro, investiti dal 2020, per rispondere alle esigenze di un territorio in continua evoluzione.
L’impianto pilota realizzato dalla multiutility presso il depuratore a San Cesario sul Panaro consente di utilizzare azoto e fosforo dei reflui per coltivare alghe da trasformare in biostimolanti per il settore agronomico.
I lavori appena conclusi, che hanno richiesto un investimento del valore di 670.000 euro, permetteranno il miglioramento della qualità delle acque trattate anche in occasione di forti piogge.
All’interno del progetto Energie per il Sarno, sono in corso interventi per il completamento delle reti fognarie a Scafati e Boscoreale, l’eliminazione degli scarichi in ambiente ed il disinquinamento del fiume Sarno.
Il nuovo collettore fognario, a servizio di Torino e di venti Comuni della Città Metropolitana, permetterà di fermare l’attività dell'unico collettore intercomunale esistente, in modo da effettuare la manutenzione straordinaria.
L’obiettivo è valutare, su scala di laboratorio e testare su scala dimostrativa, diverse tecnologie per eliminare PFAS e microplastiche dalle acque reflue, a livello sia di aziende tessili che di impianti centralizzati di trattamento.
Con la posa in totale di circa 6 chilometri di condotte e un investimento di 3,7 milioni di euro, il quartiere Roma Imperiale avrà il suo sistema di raccolta dei reflui.
La multiutility si è aggiudicata la gara, da oltre un miliardo, per la gestione del ciclo idrico in 40 comuni dell’imperiese e 3 del savonese.
Nuovo primato per Acque nella realizzazione del grande collettore fognario: per attraversare il torrente è stata posata una porzione di condotte tramite trivellazione orizzontale controllata della lunghezza di 330 metri.
I lavori, realizzati in due anni sotto l’egida della struttura del Commissario nazionale per la Depurazione, permettono alla cittadina costiera agrigentina di uscire dalla procedura d’infrazione comunitaria.

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