L’impianto il più importante e con maggiore potenzialità operativa della provincia di Verona sarà potenziato con un investimento di 3,5 milioni di euro.
L’obiettivo è valutare, su scala di laboratorio e testare su scala dimostrativa, diverse tecnologie per eliminare PFAS e microplastiche dalle acque reflue, a livello sia di aziende tessili che di impianti centralizzati di trattamento.
Diversi gli interventi avviati nel comune del varesino. Il principale è l’estensione della rete fognaria che permetterà di collegare all’infrastruttura 1100 utenze con un investimento di 1,7 milioni.
L’HiCone presenta una geometria conica rotore-statore e un sistema di regolazione intelligente. Ciò garantisce prestazioni di pompaggio a un livello elevato di efficienza, senza la sostituzione di parti costose, che richiedono lunghi tempi di manodopera.
Affrontare la questione ambientale richiede un cambiamento delle abitudini di consumo, nelle politiche economiche e nelle tecnologie; alla base di tutto deve esserci una rinnovata coscienza che indichi gli obiettivi da raggiungere.
A dirlo il nuovo Bilancio di sostenibilità presentato dall’azienda, che lo scorso anno ha investito sul territorio oltre 29 milioni di euro. La spesa per il triennio 2024-2026 sarà di 74 milioni.
Vale 3,5 milioni il progetto studiato dal gestore idrico del Basso Valdarno per ammodernare l’impianto e risolvere le criticità che ne limitano l’efficienza. A fine lavori avrà una capacità di trattamento di 6.000 ae.
Le due realtà, in visita alla Fiera di Rimini dedicata ai settori della green and circular economy, hanno discusso di come elaborare progetti comuni per la filiera della concia, cui la depurazione è un elemento imprescindibile.