È un’opera imponente quella per il risanamento no-dig del collettore fognario che da Sovico trasporta i reflui al depuratore San Rocco di Monza portata avanti da BrianzAcque. L’intervento di risanamento idraulico e strutturale interessa infatti 7,6 chilometri di condotte, di grandi dimensioni. Condotte che corrono sotto la Strada Provinciale SP 6 Monza-Carate Brianza per poi innestarsi nel Parco di Monza, l’oasi verde cintata più grande d’Europa. Un percorso lungo il quale il collettore attraversa cinque comuni:
- Sovico
- Macherio
- Biassono
- Vedano al Lambro
- Monza
portandone le acque reflue a depurazione.
Un’opera dai grandi numeri
La progettazione dell’opera ha richiesto 2 anni e altrettanti ne occorrono per concludere i lavori, partiti lo scorso luglio. Non da meno l’investimento per la sua realizzazione, che supera i 16 milioni di euro. Di questi:
- 7,72 milioni arrivano da un finanziamento green concesso dalla Banca Europea per gli Investimenti
- 3,5 milioni da un finanziamento di Regione Lombardia
mentre la quota restante sarà coperta dal gestore idrico della provincia di Monza Brianza con gli introiti delle bollette.
Un approccio di manutenzione preventiva
L’intervento sul collettore è stato progettato per evitare che la vetustà delle tubazioni unita alle sollecitazioni esterne porti al collasso delle condotte.
«La decisione di intervenire rientra in un approccio di manutenzione preventiva che BrianzAcque sta adottando in maniera sempre maggiore al fine di evitare situazioni di emergenza che possano causare grandi disagi alla cittadinanza – ha commentato Mauro Pozzi, responsabile settore progettazione e pianificazione dell’utility -. Soprattutto in corrispondenza di reti viarie particolarmente trafficate come la SP 6. Ed è anche volto a prevenire criticità ambientali e la collettività mantenendo il funzionamento ottimale del servizio fognario».
La tecnologia CIPP
Partiti da Sovico, i lavori stanno proseguendo in direzione Sud e ora sono in corso tra i territori dei comuni di Biassono e di Vedano al Lambro. Soprattutto, si caratterizzano per l’impatto ambientale e sociale quasi azzerato, grazie alla scelta dei progettisti di BrianzAcque di utilizzare la tecnologia no scavo.
Nello specifico quella adottata è la tecnologia CIPP (Cured In Place Pipe), che permette di installare un nuovo tubo all’interno di quello esistente, utilizzando quest’ultimo come cassero. In pratica, all’interno della condotta viene inserito un tubolare (liner) impregnato di resina, poi fatta aderire alla tubazione deteriorata e quindi fatta indurire, ripristinando così la piena funzionalità del tubo ospite.
Limitare l’impatto dei cantieri
La scelta della tecnologia tranchless risponde alla volontà dell’azienda di limitare al minimo l’impatto dei cantieri lungo la strada Provinciale, asse viabilistico tra i più trafficati della Brianza. Al tempo stesso risponde anche alla volontà di salvaguardare il patrimonio naturalistico del Parco e il suo prezioso ecosistema, considerando che 2,8 chilometri di condotte da risanare si snodano proprio all’interno della sua cinta, attraversando anche il fiume Lambro.
Meno costi, più sicurezza
Obiettivi che l’intervento, che procede per step eseguiti in contemporanea in diverse tratte del tracciato, sta permettendo di cogliere. Le attività di cantiere sono infatti limitate ai margini della carreggiata stradale, con scavi ridotti al minimo, che occupano giusto lo spazio necessario per consentire ai mezzi delle imprese di raggiungere i sottoservizi e l’inserimento del liner.
Senza dimenticare i vantaggi che queste tecnologie garantiscono anche in termini di maggiore sicurezza per le maestranze in campo e di abbattimento dei tempi e costi di esecuzione delle opere.
Comunicare le opere con la realtà aumentata
Ma l’impiego del no-dig non è l’unico aspetto tecnologicamente avanzato che caratterizza l’intervento. BrianzAcque vi ha infatti aggiunto anche un modello di comunicazione destinato ai cittadini basato sulla realtà aumentata. Questi, scannerizzando sui loro smartphone o tablet il QR code inserito nella grafica della cartellonistica che delimita i cantieri, possono vivere un’esperienza immersiva in 3D nel mondo virtuale dell’opera. Dove un personaggio animato li accompagna alla scoperta di tutte quelle informazioni utili alla comprensione delle lavorazioni non visibili in superfice.