17/06/2025
Servizi a Rete

Bardonecchia: c’è il bando per la gestione del teleriscaldamento

È stata pubblicata la gara di partenariato pubblico privato per il revamping e la gestione del teleriscaldamento del Comune di Bardonecchia. Il progetto mira alla progettazione e realizzazione di interventi di ammodernamento della centrale di produzione energetica e della rete, attraverso un bando che prevede l’affidamento in concessione della gestione integrata dell’impianto e del servizio di teleriscaldamento per 30 anni per un valore di 311.926.000 euro, con un investimento iniziale da parte del nuovo gestore di 30 milioni nei primi tre anni. Quest’ultimo, infatti, oltre a garantire la continuità del servizio per circa 350 tra abitazioni e uffici pubblici, dovrà anche realizzare una nuova centrale alimentata a biomassa, nello specifico cippato, e provvedere alla riqualificazione dell’intera rete di distribuzione del calore nel capoluogo e nelle sue frazioni.

Scadenza il 15 settembre

La procedura di gara, gestita dalla Centrale Unica di Committenza dell’Unione Montana Valle Susa, terminerà il prossimo 15 settembre. L’obiettivo del Comune di Bardonecchia è di affidare la gestione entro lo stesso mese, così da avviare subito i lavori più urgenti in vista della stagione sciistica.

I lavori sulla rete

Andando un po’ più nel dettaglio sui lavori da eseguire, la ristrutturazione del sistema prevede il rinnovamento di circa 30 chilometri di rete, con un primo intervento da 3 milioni solo per le tubazioni principali, considerando che l’attuale impianto cittadino è stato stimato in un valore complessivo di 9,5 milioni di euro. Ammonta a oltre 28 milioni, invece, la spesa per la ristrutturazione della centrale, compresa di caldaie e serbatoi per assicurare una riserva di calore nei momenti di massimo consumo.

La nuova centrale

Il progetto ha una forte componente ambientale, grazie alla scelta della fonte rinnovabile. La nuova centrale, che sorgerà accanto alla vecchia, sarà alimentata a cippato ricavato dalla pulizia dei boschi, una materia che non manca intorno alla cittadina dell’alta Val di Susa. Il Politecnico di Torino, coinvolto nel progetto, ha collaborato per la fattibilità e sostenibilità tecnica della scelta. Le caldaie a cippato sono più costose, ma il combustibile ha un prezzo inferiore. Le emissioni sono contenute, soprattutto essendo dotate di filtri avanzati per abbattere le polveri sottili, prodotte dalle biomasse usate.

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