Svetta il tricolore sulla Golar Tundra, la nave rigassificatrice di Snam attiva da luglio dello scorso anno nel porto di Piombino. La nave è stata iscritta nel registro navale italiano e quindi ora batte bandiera italiana al posto della precedente, quella delle Isole Marshall. Insieme alla bandiera è cambiato anche il nome: ora si chiama Italis Lng.
Infrastruttura strategica per la sicurezza energetica del nostro Paese, Italis Lng, in meno di un anno di operatività, ha già ricevuto 29 carichi di gas naturale liquefatto, provenienti da cinque Paesi diversi. 2,6 miliardi i metri cubi di gas che la Fsru (Floating storage and regasification unit) ha immesso nella rete nazionale, a garanzia della sicurezza e della diversificazione delle fonti di energia per la Penisola.
Con 23 miliardi di metri cubi complessivi di capacità di rigassificazione, il Gnl fornisce oggi un contributo fondamentale per la sicurezza del sistema gas italiano. Il Gnl è infatti arrivato a coprire un quarto degli approvvigionamenti nazionali del gas e, nei primi due mesi di quest’anno, ha superato il principale punto di ingresso via gasdotto: quello di Mazara del Vallo (TP), da dove proviene il gas in arrivo dall’Algeria. Le Fsru, consentendo di ricevere il Gnl da diversi Paesi fornitori, rappresentano quindi un asset fondamentale per garantire flessibilità all’intero sistema energetico dell’Italia.
Nell’ambito delle iniziative intraprese a partire dal 2022 per diversificare ulteriormente gli approvvigionamenti di gas a seguito della crisi russo-ucraina, oltre alla Italis Lng, Snam ha anche acquisito il rigassificatore galleggiante BW Singapore. Questo entrerà in esercizio di fronte alle coste di Ravenna nei primi mesi del 2025. La capacità complessiva di rigassificazione del Paese salirà così a 28 miliardi di metri cubi, equamente distribuiti tra versante tirrenico e versante adriatico, per un volume complessivo che corrisponde a quello importato via gasdotto dalla Russia nel 2021.