Banda ultralarga: al via la rete in fibra nelle aree bianche di sei regioni


Open Fiber ha firmato con il Governo i contratti per i lavori per la realizzazione della prima tranche di rete in fibra ottica nelle aree bianche, quelle a fallimento di mercato.
L’azienda si è aggiudicata la gara con un’offerta di 675 milioni, un bel risparmio per le casse statali, rispetto agli 1,45 miliardi previsti dal bando stesso. Il bando è suddiviso in cinque lotti che riguardano le regioni Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana, e che prevedono di raggiungere con la fibra 4,6 milioni di abitazioni, la metà di quelle comprese nell’intero piano per la banda ultra larga. «Il risparmio sulla gara permetterà al governo di reimpiegare risorse nel programma» ha commentato il Ministro per la Coesione Claudio De Vincenti.
La proposta di Open Fiber è risultata la più convincente, sia sotto il profilo economico, 140 euro di costo medio per collegare un’unità immobiliare contro i circa 200 euro previsti, sia sotto il profilo tecnico. La società guidata da Tommaso Pompei prevede infatti la cablatura in fibra fino all’interno delle case (Ftth) con livelli di copertura con connessione a 100 Mega per l’87% delle unità immobiliari. Per questo è stato preferito a Telecom che aveva invece scelto la fibra fino all’armadietto, con il doppino in rame fino all’abitazione (Fttc).

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