Il Piano per portare la fibra ottica nelle 224 città sarà graduale e verrà completato in un arco di tempo di 3-4 anni. Sono queste le tempistiche del progetto di Enel Open Fiber per dotare le città italiane di rete a banda larga. A spiegarle, l’Amministratore Delegato di Enel Francesco Starace in audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Starace si è poi soffermato sulla possibilità di ingresso di altri operatori in Enel Open Fiber, la società del gruppo che poserà e gestirà l’infrastruttura in fibra ottica. ‘Tendenzialmente vorrei non avere una compagnia di telecomunicazioni nell’equity per rimanere terzi e non avere un fumus di discriminazione’. Diverso è però il caso di Metroweb, che non è una compagnia di TLC, ma realizza reti, come Enel. Su questo fronte, ha poi precisato, che le trattative procedono con i loro tempi. L’AD ha infatti ribadito che Enel rimane un operatore infrastrutturale, che non ha nessuna intenzione di creare contenuti multimediali o fare l’operatore telefonico: ‘È un mestiere che sanno fare altri e sono già tanti. Non ci metteremo nella telefonia’.
Tornando alle trattative con Metroweb, la base di partenza è la valutazione di Metroweb, che è la misura per definire la ripartizione delle quote di partecipazione alla newco comune che verrà costituita aggregando le due società infrastrutturali. Fermo restando che la maggioranza resterà in mano a F2i e CDP – i due attuali azionisti di Metroweb – la quota in capo a Enel dovrebbe risultare molto più alta rispetto alle ipotesi circolate finora. Dunque, non il 30%, ma qualcosa molto più vicino al 48-49%.
Non è chiaro se sotto la newco confluirà anche Metroweb Milano, la società che detiene la rete in fibra ottica meneghina già completata, nella quale è azionista anche Fastweb/Swisscom che, fino al marzo dell’anno prossimo, detiene un diritto di veto/gradimento a fronte di modifiche dell’azionariato anche a monte.
didascalia: Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel