LA NUOVA SMART FACTORY
AUTOMA, azienda leader nella produzione di tecnologie Made in Italy per soluzioni di monitoraggio remoto e telecontrollo in ambito Oil, Gas & Water, sta portando a termine il progetto di ampliamento della sua sede di Ancona che prevede la costruzione di un nuovo stabilimento 4.0 su un’area di oltre 5.000 mq dove è stato realizzato anche il campo prove di protezione catodica.
Una vera e propria Smart Factory: building automation, server farm, smart warehouse, raddoppio degli spazi per Ricerca & Sviluppo, laboratorio di metrologia, prototipazione rapida e stampa 3D, logistica automatizzata e un auditorium con capienza fino a 100 persone sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano questo investimento da oltre 2 M€.
“In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte, AUTOMA ha deciso di rispondere con determinazione e avanzare“, afferma l’amministratore delegato Giorgio Giorgetti. E aggiunge, “Abbiamo sicuramente subito dei piccoli rallentamenti, ma non ci siamo lasciati abbattere e abbiamo cercato di trarre il meglio dalla situazione. Sul fronte della ricerca e sviluppo abbiamo fatto dei passi avanti importanti e l’azienda sta ottenendo risultati promettenti. Questo dimostra l’importanza di continuare ad investire nella ricerca per trovare soluzioni sempre più adatte alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.”
In linea quindi con la mission aziendale vocata alla ricerca e all’innovazione tecnologica, AUTOMA ha approfittato dei lavori di ampliamento per realizzare il suo campo prove di protezione catodica in un’area adiacente al nuovo edificio.
Un campo prove a disposizione di tutti gli operatori di protezione catodica
Il campo prove, realizzato in collaborazione con FM Engineering, società di servizi per l’anticorrosione, ha lo scopo di simulare le possibili condizioni di protezione catodica di tubazioni metalliche interrate e di consentire l’esecuzione delle misurazioni, tanto in campo quanto con monitoraggio remoto, sugli impianti di protezione catodica previste dalle normative nazionali, europee ed internazionali (UNI, EN, ISO, NACE).
Il campo prove verrà messo a disposizione per corsi di formazione, aggiornamento e certificazione secondo la normativa ISO 15257:2017. Ma non solo, anche per esercitazioni e corsi della Goliah Academy. Si tratta del percorso formativo e di aggiornamento continuo che AUTOMA metterà a disposizione dei propri clienti così da aiutarli a sfruttare ed ottenere sempre i migliori risultati possibili dalle soluzioni di monitoraggio e telecontrollo offerte.
Inoltre, questa piattaforma sarà arricchita da un tocco “internazionale”. Permetterà infatti di osservare e valutare, in un unico ambiente, le diverse soluzioni di implementazione della protezione catodica che AUTOMA ha incontrato ed assimilato nei suoi oltre 30 anni di attività in tutto il mondo.
Un’area di 600 m² per una formazione professionale nel settore della protezione catodica
Il campo prove è stato realizzato su un’area di 600 mq. È stato progettato per simulare la protezione catodica di una tubazione di diametro 6” e lunghezza 50 m (25 m con rivestimento in polietilene e 25 m con rivestimento in bitume), interrata ad una profondità di circa 1 m. La protezione catodica può essere realizzata: sia mediante un sistema a corrente impressa, con dispersori in lega di Fe-Si, sia mediante un sistema ad anodi galvanici in lega di magnesio.
Lungo il percorso della tubazione, sono state installate 6 postazioni di misura, in corrispondenza delle quali sono stati interrati elettrodi di riferimento fissi in rame/solfato di rame equipaggiati con uno o due coupon ciascuno (10 cm2 e 1 cm2). Questi permettono di effettuare sia misure di potenziale privo di caduta ohmica, sia misure della densità di corrente (continua e alternata), sia la simulazione di falle nel rivestimento. È presente anche un elettrodo di zinco per poter confrontare e analizzare le misure ottenute utilizzando elettrodi di tipo diverso. Il campo prove permette inoltre la simulazione di condizioni di interferenza tanto da corrente continua quanto da corrente alternata.
Un vero “parco divertimenti” per gli esperti di protezione catodica
Ad ogni posto di misura “standard” di tipo “conchiglia” in cui sono riportati i cavi di misura, è affiancato un posto di misura “internazionale” (“M28 test post” utilizzato in UK, “Kettner Pole” utilizzato in nord Europa, “Big Fink” utilizzato in USA e in Medioriente, “Solar Box” prodotto da Automa) che prevede l’alloggiamento dei dispositivi di AUTOMA per il monitoraggio remoto della protezione catodica. Questi, insieme ai dispositivi di monitoraggio, telecontrollo e interruttori ciclici installati sugli alimentatori di protezione catodica, consentiranno anche di usufruire di una esperienza davvero interattiva della gestione della protezione catodica.
Oltre all’armadio degli alimentatori, sono stati predisposti altri due armadi di distribuzione all’interno dei quali è possibile simulare tutte le possibili condizioni di protezione catodica e di interferenza elettrica, nonché di “variare” la lunghezza totale o di parte della struttura mediante resistenze variabili.
In un secondo step, negli armadi di distribuzione sarà installata la tecnologia di XEFIRO®, la linea di prodotti dedicata alla Building Automation sviluppata da AUTOMA. Questa consentirà l’automazione completa delle configurazioni di simulazione, permettendo così il passaggio immediato ed automatico (anche da remoto) tra i possibili scenari su cui far esercitare gli studenti del corso. Insieme con la reazione di sinottici di controllo del campo prove accessibili da web, questo consentirà di effettuare vere e proprie esercitazioni pratiche anche in modalità remota (soluzione tra l’altro di grande aiuto in epoca di Covid) rendendo il campo prove della Goliah Academy unico nel suo genere.
Simulare le misure di protezione catodica
Per quello che riguarda le possibili misure di protezione catodica, il campo prove deve consentire la simulazione di ciò che verrebbe regolarmente effettuato in campo per il controllo delle condizioni di protezione dalla corrosione, attraverso misure elettriche di tensione, corrente e delle più comuni tecniche di misurazione nell’ambito della protezione catodica, non ultime le misure di instant-off su coupon per la verifica del potenziale privo di cadute ohmiche.
Nel dettaglio, sarà quindi possibile eseguire ed organizzare le operazioni di manutenzione dei dispositivi e dei componenti di protezione catodica; eseguire, organizzare e valutare le misure di controllo dell’efficienza dei dispositivi, le misure per la verifica dell’efficienza dei componenti e le misure di controllo dello stato elettrico dei sistemi di protezione catodica.
Sarà inoltre possibile eseguire, organizzare e valutare le procedure per la localizzazione del tracciato delle strutture metalliche interrate, le misure per il rilievo delle falle nei rivestimenti isolanti, le misure per il rilievo delle interferenze da corrente continua dovute a strutture estranee, le misure per il rilievo delle interferenze da corrente alternata generate dalla linea aerea ad alta tensione presente in loco.
Il campo prove rappresenterà quindi un vero e proprio strumento di formazione che permetterà di imparare a riconoscere le installazioni e le configurazioni più comuni, grazie alla presenza di punti di misura di diverso modello, di valutare la funzionalità, gli effetti interferenti e le interazioni tra impianti di protezione catodica di tipologia diversa (a corrente impressa e ad anodi galvanici). Così come, gli effetti della protezione catodica su strutture con rivestimenti diversi (strutture nude, rivestimenti bituminosi o polietilenici), la diversa richiesta di corrente di protezione catodica da parte di strutture poste in ambienti di posa differenti (aerazione differenziale), di impratichirsi con l’equivalenza dei potenziali d’elettrodo su scale diverse, avvalendosi di elettrodi di riferimento e sonde di potenziale di differenti tipologie.
“Sicuramente questa installazione darà a noi, come a tutti i nostri ospiti, ottime occasioni di apprendimento e opportunità di incontro” conclude l’Ing. Magnifico.