L’investimento previsto è di 750 mila euro. Non verranno effettuati scavi e si opterà per soluzioni di intervento innovative e non impattanti. I lavori dureranno un anno e mezzo a partire già da novembre 2021. Il progetto di risanamento partirà da Carbonera, ma si estenderà anche ad altre aree del territorio che le analisi in corso stanno individuando come le più critiche. Nel corso dei lavori non verranno effettuati scavi, questo per minimizzare i disagi causati alla cittadinanza. Tale scelta operativa permette inoltre di:
- mantenere inalterato il funzionamento della rete fognaria
- non usare mezzi ingombranti di cantiere
- evitare movimento di terra
Si prevede di impiegare mezzi tecnologici all’avanguardia come il “canal jet” (ossia una moderna e avanzata metodologia di spurgo per pozzi neri, fogne, tubi e condotte, che sfrutta il sistema idrico ad altissima pressione), video ispezioni e robot. Si procederà, inoltre, con interventi di pulizia radicale e completa delle condotte, il loro risanamento tramite “relining” o “metodo della calza” (ossia la posa all’interno della condotta da rivestire di una guaina flessibile in feltro impregnata con resina), per arrivare alla sistemazione delle tubature di fognatura in cui ci sia la presenza di crepe, buchi e tagli.
Obiettivo del progetto:
Eliminare la presenza di acque parassite nei collettori fognari che presentano criticità. Con il termine “acque parassite” si intende acque sostanzialmente pulite, di natura varia (meteorica, superficiale, di falda o antropica), che non hanno necessità di essere depurate ma che possono infiltrarsi nelle reti fognarie attraverso buchi o crepe.
Il Presidente di ATS Fabio Vettori spiega
“È importante far sì che questo non avvenga. Eliminando o limitando tale afflusso si consente di recuperare capacità depurativa e, di conseguenza, aumentare il numero di utenze che possono usufruire del servizio depurazione. Ciò produce benefici in termini di tutela dell’ambiente e risparmio di energia impiegata dai depuratori per il loro funzionamento”.
Per questo si provvederà anche all’estirpo delle radici arboree, che rallentano il flusso dei reflui; anche per tale ultimo tipo di intervento verrà utilizzata un’attrezzatura robotizzata dotata di frese rotanti. La rete fognaria del bacino territoriale servito da ATS conta 1.600 chilometri, 37 depuratori e 27 vasche imhoff, in un bacino territoriale di 1.376 Kmq.