25/09/2015

ATO metropolitano, cosa ne pensa MM


“Il progetto di legge che va in voto in questi giorni in sede regionale, darà origine alla legge metropolitana.
Le modalità che sono in discussione sembrano agire per soppressione di un Ente mentre ritengo sia più corretto immaginare questa operazione come creazione di un nuovo soggetto in cui possano confluire quelli esistenti nella misura delle rispettive competenze.

Mentre da una parte la città chiede di ripartire da zero, verrà ora ascoltata la provincia per conoscerne la posizione.

Tra gli emendamenti presentati occorre approfondire un altro aspetto: infatti la legge prevede che nel momento in cui nascerà ATO Metropolitana (che secondo l’imposizione della norma succede entro un anno dall’approvazione della legge), ATO Milano, potrebbe svolgere solo attività ordinarie, cioè sostanzialmente non agire senza l’assenso di ATO Metropolitano.

Percepisco questa impostazione come una sorta di commissariamento di un organismo.

Personalmente ho dei grossi dubbi sul fatto che nuovi soggetti possano nascere dalla soppressione di altri, quindi, mi auguro che la norma in Regione possa trovare una formulazione diversa.

È indubbio che esista la necessità di un unico ATO Metropolitano a cui sono assolutamente favorevole, così come sarà indispensabile la costruzione di un sistema di gestione integrato, che è un altro aspetto.

Al di là delle norme, credo che sull’acqua del territorio sia necessario affrontare con attenzione il tema delle società partecipate per valorizzare i punti di forza di ognuna. Questo significa procedere con l’analisi integrata di tutte le attività, della tecnologia e di tutto l’IT.

Sulle competenze e le conoscenze in seno ai vari soggetti è necessario eseguire un’analisi dalla cui osservazione delle varie attività svolte scaturirà una definizione precisa di ciò che deve essere salvaguardato.

Ritengo che quest’analisi sia di aiuto alla valutazione di quale potrà essere il sistema per arrivare ad un’ottimizzazione.

Per la costruzione di una piramide occorre partire dalla base: sono convinto che l’ottimizzazione delle competenze non sia una semplice aggregazione, un “mettere insieme pezzi”, non posso pensare che il tema sia il “risiko” delle società o degli Enti, ma piuttosto la combinazione di valori aggiunti.

Diversamente, abbiamo esperienze sufficientemente recenti che ne testimoniano il fallimento.

Quindi, diciamo volentieri sì all’ATO Metropolitano, ossia un organismo che sovraintenda, da lì affronteremo il percorso complesso della gestione che, avendo a che fare con realtà diverse, dovrà trovare una soluzione su come integrare le attività.

Metropolitana Milanese è assolutamente favorevole a costruire questo processo, però con serietà e industria perché ogni realtà ha specificità differenti e particolari, ma attenzione nel fare operazioni verticistiche di massa!”

Ato unico significherebbe gestore unico?
Non automaticamente, la legge regionale prevede che gli affidamenti rimangano in essere fino alla scadenza, diciamo 20 anni: sono tanti ed è un periodo molto lungo.

Didascalia foto 1: Davide Corritore, Presidente MM;
Didascalia foto 2: Marisa Abbondanzieri, Massimiliano Tarantino, Davide Corritore, Cristina Arduini;
Didascalia foto 4: Alessandro Russo, Davide Corritore, Stefano Cetti;

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