Dallo spazio alla Terra. È il percorso compiuto dalla tecnologia messa a punto da Smat, il gestore idrico di Torino e dei comuni della sua provincia, per il controllo in tempo reale della qualità microbiologica dell’acqua destinato alle missioni spaziali. Sviluppata nell’ambito del progetto di ricerca Biowyse, finanziato dalla Comunità europea e realizzato in partnership con Thales Alenia Space, la tecnologia è stata ora applicata a un dispositivo per uso terrestre. Un dispositivo in grado di monitorare costantemente la presenza di micro-organismi nella rete idrica di Torino.
Il sistema viene ora testato sul campo. È stato infatti installato a monte e a valle dell’impianto di potabilizzazione del fiume Po, aggiungendosi ai diversi altri strumenti di controllo chimico-fisico già presenti e ai campionamenti puntuali effettuati quotidianamente per le analisi di laboratorio.
Proprio come il suo “fratello” spaziale, il dispositivo terrestre deve essere in grado di rilevare, in tempo reale, la contaminazione dell’acqua da parte di agenti patogeni.
Per raggiungere l’obiettivo, gli sviluppatori hanno attinto dal mondo della natura, nello specifico guardando al mondo degli insetti, in particolare, alle lucciole. Da loro deriva infatti un particolare enzima, la luciferasi, che sviluppa un segnale bioluminescente in presenza della molecola che ogni organismo utilizza per compiere le reazioni chimiche necessarie alla sua sopravvivenza.
Il prototipo creato nell’ambito del progetto Biowyse è in grado di rilevare un segnale luminoso direttamente proporzionale al numero di microrganismi vitali presenti nel campione analizzato, dando in tempi estremamente rapidi un’indicazione affidabile sulla qualità e la potabilità dell’acqua esaminata. Se la soglia di sicurezza fissata non viene raggiunta, si attiva un ciclo di disinfezione con raggi ultravioletti. Ciclo che viene ripetuto, se necessario, prima di permettere il consumo dell’acqua da parte dell’astronauta. Analogamente l’applicazione terrestre analizza mediante un sensore, in maniera continua e a rotazione, le tre linee di produzione dell’impianto di potabilizzazione, garantendo costantemente la qualità dell’acqua erogata ai cittadini.