Servirà a garantire l’ulteriore potenziamento dei depuratori gestiti l’investimento di 30 milioni di euro appena deliberato dal Consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese (AQP). Più nello specifico, le risorse serviranno per installare presso gli impianti 60 stazioni di disidratazione dei fanghi di ultima generazione. «Una scelta per la sostenibilità e per la riduzione dei costi di esercizio a beneficio dell’ambiente e delle comunità servite – ha commentato Nicola De Sanctis, amministratore delegato di AQP. L’investimento si inserisce in un ben più vasto piano di interventi e di sperimentazioni promosso da Regione Puglia e che vede coinvolti attivamente Autorità idrica pugliese e l’Agenzia regionale per i rifiuti».
Le nuove stazioni di disidratazione dei fanghi, delle gigantesche centrifughe, saranno dotate di sistema di telecontrollo e garantiranno una sostanziale riduzione del volume dei fanghi. A regime, secondo i calcoli della società, saranno circa 35.000 le tonnellate all’anno in meno. Un risultato che sarà ottenuto grazie alla drastica riduzione della frazione umida. Il risparmio all’anno, calcolato in termini di minori spese per l’allontanamento dei fanghi dagli impianti di depurazione, sarà di circa 5 milioni di euro.
E proprio questo è uno degli altri obiettivi cui mira il progetto. Il costo relativo allo smaltimento dei fanghi della depurazione, il volume dei quali è pari a 244.000 tonnellate l’anno, è tra le voci più significative del bilancio dell’azienda e, di conseguenza, della bolletta idrica a carico dei cittadini: ben 29 milioni di euro. Costi che Acquedotto Pugliese è impegnato a contenere, congiuntamente a Regione Puglia, Autorità idrica pugliese e Agenzia regionale per i rifiuti. L’obiettivo è ridurre i fanghi e puntare sul loro miglior riutilizzo in agricoltura, grazie a tecnologie innovative e a cicli lavorativi rispettosi dell’ambiente. Un passo significativo sulla strada dell’ottimizzazione delle spese a tutto beneficio anche dell’ambiente.