Via libera dal Comitato istituzionale del Consiglio di bacino veronese al progetto definitivo che riguarda gli interventi di riqualificazione del sistema di raccolta dei reflui nel bacino del Lago di Garda per la sponda veronese.
L’iter di approvazione ha richiesto sei mesi, tempi necessari per consentire di raccogliere i pareri e le prescrizioni degli oltre 36 soggetti istituzionali e convocati nella conferenza dei servizi.
Del resto, si tratta di un progetto imponente che ha come obiettivo tutelare la qualità delle acque del Lago di Garda, assicurando un’efficienza e una sicurezza nel sistema di raccolta dei reflui che oggi non è più garantita dal collettore esistente. Collettore realizzato negli anni Settanta con tubazioni posate nell’acqua in prossimità e a pochi metri di profondità, che ormai presentano da tempo evidenti malfunzionamenti e ammaloramenti. Altro obiettivo del progetto, il cui valore è di circa 116,5 milioni di euro, suddiviso in otto lotti da realizzare in sei anni, è limitare gli scarichi a lago con l’adeguamento delle reti di raccolta e degli sfioramenti alla normativa regionale.
Il primo lotto
Primo lotto in programma, che Azienda Gardesana Servizi (Ags) potrà avviare partendo dalla sua progettazione esecutiva, riguarda la manutenzione straordinaria del collettore fognario a gravità nel tratto compreso tra gli impianti di sollevamento di “Villa Bagatta” e “Ronchi” nei comuni di Lazise e Castelnuovo del Garda, per un importo di 7 milioni di euro.
Il progetto definitivo del collettore del Garda è stato sottoposto alla valutazione di incidenza ambientale in quanto, in alcuni tratti, gli interventi ricadono all’interno di alcuni siti di particolare pregio ambientale inseriti nella Rete Natura 2000. La procedura ha valutato eventuali effetti sugli habitat e sulle specie presenti nei siti di importanza comunitaria istituiti sulla base della direttiva Habitat, o nelle Zone di protezione speciale, istituite in esecuzione della direttiva Uccelli.
Per quanto riguarda le scogliere e le spiagge, sono considerate le prescrizioni inerenti impartite dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Le soluzioni di progetto adottate andranno infatti a ripristinare in ogni tratto le condizioni esistenti, limitando al minimo i punti di intervento su scogliere e spiagge, che saranno comunque mantenute nelle attuali condizioni.