Maria Rosa Pavanello – Vice Presidente ANCI Veneto
La governance del servizio idrico integrato è un tema delicato e complesso che coinvolge in modo importante i Comuni sotto molteplici punti di vista.
Negli ultimi anni è stato oggetto di numerosi interventi normativi con l’obiettivo di creare efficienza e di offrire un servizio migliore ai cittadini ed allo stesso tempo di adattare ai cambiamenti le società che si occupano di questo servizio.
Questo convegno costituisce sicuramente un momento di riflessione importante grazie alla presenza di autorevoli relatori che rappresentano alcuni dei player strategici sul territorio in un settore nevralgico come quello del servizio idrico integrato.
Dall’introduzione della Legge 36/1994 (c.d. Legge Galli) – che ha posto le basi per l’organizzazione industriale del settore, il superamento della frammentazione della gestione e l’individuazione delle forme di finanziamento del servizio mediante tariffa e mercati finanziari – negli ultimi anni si sono susseguiti una serie di provvedimenti che hanno inciso sulla struttura organizzativa e sulle competenze degli organi di vario livello coinvolti, interessando, di volta in volta, aspetti differenti.
Le Regioni – mediante appositi accordi – possono definire ambiti territoriali per la gestione del servizio idrico integrato che “inglobino” sia i propri Comuni che quelli appartenenti alle Regioni confinanti, al fine di favorire l’unitarietà del bacino idrografico ed ottimizzare l’efficienza del servizio.
Sicuramente, però, quella della gestione oculata di questo servizio è una delle sfide essenziali per garantire un futuro al nostro territorio, al nostro ambiente ed alla nostra società.
La normativa che via via è intervenuta nel corso degli anni coglie appieno questa sfida basandosi sul principio fondamentale della pubblicità di tutte le acque, superficiali e sotterranee, prevedendone un utilizzo condotto secondo criteri di solidarietà e salvaguardia non solo ambientale ma anche delle aspettative e dei diritti delle generazioni future.
La gestione di tale servizio deve dunque saper coniugare gestione e sostenibilità garantendo tariffe accettabili per i cittadini.
Vi è, poi, il tema della manutenzione della rete che non può essere scaricato sui Comuni che non sono in grado di sostenere i costi.
Per questo sempre più è necessario una capacità di fare rete e fare squadra tra gli enti che governano il territorio stratificando così competenze e responsabilità come accade nei Paesi europei più avanzati e che rappresentano un benchmark sotto questo punto di vista.
I Comuni, come sempre, sono pronti a fare la loro parte sul tema del servizio idrico integrato.
Non possiamo, però, essere lasciati su una tematica che è indubbio negarlo, richiede visione manageriale e gestione virtuosa in grado di andare oltre campanilismi.
Questo incontro ne è sicuramente un punto di partenza importante per accendere i riflettori su un tema strategico per il futuro dei territori.