Prof. Ing. A.Ferruccio Piccinni Ordinario di Costruzioni idrauliche |
Ing. Gabriella Balacco Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale,del Territorio, Edile e di Chimica Politecnico di Bari |
Ing. Gianluigi Fiori Direttore operativo approvvigionamento idrico, potabilizzazione AQP S.p.A.
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Ing. Sergio Blasi |
L’impianto di sollevamento di Parco del Marchese, tra i più grandi di Europa, rappresenta il nodo idrico più importante degli schemi idrici dell’Acquedotto Pugliese (Fiori e Gulletta 1994): è il punto di confluenza dell’Acquedotto del Pertusillo e del Sinni, ed alimenta la zona centrale della Puglia.
La stazione di pompaggio è costituita da due sezioni di impianto gemelle, funzionanti in parallelo per una portata massima di 6000 l/s. Ciascuna sezione è costituita da 5 elettropompe con prevalenza di circa 200 m: tre da 1000 l/s, una da 500 l/s e una da 250 l/s: i motori elettrici, alimentati a 6000 V, hanno la potenza nominale rispettivamente di 3600, 1800, 900 kW.
Si è valutata la possibilità di impiego di tecnologie tipo “inverter”, per ridurre gli elevati consumi energetici del sistema.
Per valutare la convenienza economica dell’impiego dell’inverter si è assunto un diagramma delle portate registrato sull’impianto per un periodo di circa 250 gg: il diagramma mostra variazioni di portata con cadenza settimanale comprese tra 2000 e 3500 l/s. Sono stati effettuati calcoli per valutare i consumi di energia corrispondenti alle condizioni di funzionamento con pompe funzionanti a pieno regime, diversamente accoppiate, e con pompe funzionanti sotto inverter facendo ricorso, essenzialmente, a due pompe da 1000 l/s a giri fissi ed una pompa da 1000 l/s a giri variabili. Si è calcolato che il consumo totale di energia in questo caso sarebbe pari a 41,9 GWh, lievemente superiore a quello ottenuto utilizzando pompe a giri fissi (41,6 GWh) in quanto l’utilizzo di una grossa pompa da 1000 l/s per erogare portate ben inferiori comporta un maggiore impegno di energia rispetto all’utilizzo di una pompa più piccola.
Che i risultati delle due elaborazioni siano pressoché uguali rinviene dal fatto che in ogni caso la portata da sollevare è sempre la stessa, nell’ambito dei periodi considerati, sicché sono uguali anche le perdite di carico in condotta e, quindi, le prevalenze. Di conseguenza l’energia da spendere per sollevare la portata, a meno di lievi differenze sui rendimenti che in queste simulazioni si sono trascurate, che possono incidere al più del ± 3% sul risultato finale, è praticamente la stessa.
Il confronto dei risultati dimostra che per l’impianto di sollevamento di Parco del Marchese l’impiego della tecnologia ad inverter per la gestione delle pompe non conduce a risparmi energetici tali da giustificare i maggiori oneri impiantistici ed i maggiori rischi di guasto. I benefici della tecnologia ad inverter, invece, risultano evidenti per una regolazione in continuo della portata entro range anche abbastanza ampi.
Bibliografia essenziale
- L. Fiori, G. Gulletta, (1994), Il moto vario negli impianti elevatori idrici. Considerazioni su problematiche derivanti dalla gestione (esercizio e manutenzione), Seminario “Moto Vario nei Sistemi Acquedottistici”, Bari.
Se ne parlerà durante il convegno “Efficienza e risparmio energetico dei sistemi idrici” che si terrà l’8 e il 9 luglio 2015 presso l’Università degli studi di Trento.