Potrebbe essere alla svolta decisiva il progetto del teleriscaldamento della Valle Sabbia. L’idea è di Raffmetal, azienda del Gruppo Fondital, tra i maggiori produttori europei di leghe di alluminio da rifusione, realizzate mediante materiali da recupero quali i rottami, che vorrebbe utilizzare il calore dei suoi processi per alimentare una rete, da costruire, a servizio dei comuni di Casto e di Vestone (provincia di Brescia). Un progetto lanciato alla fine del 2016, ma che finora non aveva fatto passi in avanti per via di alcune problematiche tecniche. Problematiche che ora potrebbero essere superate. Nel sito dell’azienda a Casto, da dove dovrebbe provenire il calore di alimentazione del sistema, è da poco entrato in funzione un nuovo impianto in grado di generare 14-15 tonnellate di vapore acqueo all’ora, a una temperatura di 130 °C, invece dei 100 °C del precedente. L’entrata in servizio del nuovo impianto porterà, entro l’anno, all’ammodernamento “dell’impianto sale”: dopo aver evaporato le salamoie, il vapore diventerà acqua calda a 54 °C, idonea dunque per la rete di teleriscaldamento. Senza queste due novità, come nella prima ipotesi di progetto, utilizzando vapore a 100 °C alla fine del ciclo si otteneva acqua calda a una temperatura inferiore ai 50 °C, insufficiente a scaldare abitazioni non dotate di una buona coibentazione termica. In tutti i casi l’amministrazione di Vestone si è detta disposta, in caso di necessità, a realizzare nel suo territorio una centrale a biomassa capace di innalzare di qualche grado l’acqua che scorre negli impianti. Risolto il problema tecnico, adesso si tratta di procedere celermente. A questo scopo, nei prossimi giorni, ci sarà una riunione del gruppo di lavoro sul teleriscaldamento, al quale prenderanno parte i vertici dell’azienda, tecnici e i rappresentanti delle amministrazioni comunale coinvolte per fare il punto sulla situazione e valutare l’avvio del progetto.