Sono stati assegnati i lavori per il terzo lotto per la costruzione del metanodotto Sestino-Minerbio. Ad aggiudicarsi il bando di Snam, committente dell’opera, è stata Sicim, azienda specializzata nella progettazione, approvvigionamento e costruzione di infrastrutture per il settore energetico con sede a Busseto, in provincia di Parma. Il lotto, del valore di 100 milioni di euro, riguarda la tratta Mercato Saraceno – Cesena, in Emilia-Romagna, che si estende per 31 chilometri.
Un’infrastruttura strategica
Si appresta così a prendere il via la costruzione di un’infrastruttura strategica per il Paese. Il gasdotto Sestino-Minerbio è parte della nuova Linea Adriatica, il terzo metanodotto sulla direttrice sud-nord italiana, che, una volta completata, garantirà una maggiore capacità di trasporto del gas dai punti di entrata da sud. Ovvero, quello di Mazzara del Vallo, in Sicilia, interconnesso con i metanodotti internazionali che collegano l’Italia all’Algeria, e quello di Gela, sempre in Sicilia, interconnesso con la Libia. Un’opera che permetterà di affrancare definitivamente il nostro Paese dalla dipendenza dal gas russo e rendere concreto il South H2 Corridor, il collegamento con il Nord Africa che nelle intenzioni europee dovrebbe diventare uno dei principali corridoi dell’idrogeno verde importato dal Vecchio Continente.
Il gasdotto Sestino–Minerbio
La Linea Adriatica è costituita dalla centrale di compressione di Sulmona e da 425 chilometri di nuovi gasdotti che dalla stessa cittadina abruzzese vanno fino a Minerbio e che si aggiungono a una tratta di 268 chilometri già in funzione. Uno di questi gasdotti è, appunto il Sestino–Minerbio, dall’estensione di 141 chilometri, con diametro di 1200 mm. A rendere strategica quest’opera, oltre all’incremento della capacità di trasporto del gas, il fatto che consentirà di diversificare i corridoi di attraversamento del Paese. In questo modo garantirà una maggiore sicurezza del trasporto e la creazione di un’importante magliatura della rete toscana-marchigiana-romagnola attraverso il collegamento ai gasdotti esistenti.
I lavori del lotto
Riguardo il lotto assegnato, che dovrà essere completato entro il 2026, la commessa prevede la realizzazione di diverse opere concentrate. Due impianti di linea, 8 microtunnel, per uno sviluppo di circa 2750 metri, lo scavo di un tunnel di 128 metri e di una galleria con tecnologia Tbm (Tunnel boring machine) dalla lunghezza di 2180 metri. Inoltre, sono previsti due Direct Pipe di 1270 metri di sviluppo con altrettante trivellazioni orizzontali controllate (Toc) di pari lunghezza, a servizio della posa del cavo di fibra ottica e l’attraversamento di 11 corsi fluviali a cielo aperto. Il progetto si caratterizza per le molteplici interferenze con la superstrada E45 e il corso del fiume Savio, che richiedono l’adozione delle tecnologie costruttive all’avanguardia come le tecniche trenchless
Tecnologie all’avanguardia
«Per migliorare la nostra efficienza abbiamo colto le opportunità offerte dalla digitalizzazione attraverso l’implementazione del sistema di automazione 3D sugli escavatori di nuova generazione impiegati e il sistema di monitoraggio della flotta, MasterLOG – ha commentato Guido Cagnani, managing director di Sicim -. Il primo dispositivo aumenta la produttività di scavo e consente una maggiore autonomia ai singoli operatori che possono beneficiare del monitoraggio e dell’assistenza remota dei nostri topografi, soprattutto in caso di variazioni progettuali. MasterLOG è invece una piattaforma informatica sviluppata in-house che centralizza tutti i dati relativi allo status di operatività della flotta, la percentuale di utilizzo ed i consumi dei mezzi. Informazioni essenziali per garantire il miglioramento continuo dell’efficienza e il monitoraggio costate delle performance degli asset allocati sul progetto».
Occhio alla sostenibilità
L’azienda, inoltre, adotterà diversi accorgimenti per rendere i lavori il più sostenibile possibile. Come l’installazione sui mezzi pesanti del Personnel Detection Tool, un sistema anticollisione che, grazie a un sensore che attiva un allarme e una spia luminosa, avvisa l’operatore in tempo reale in caso di presenza di personale a terra o di ostacoli fino a una distanza massima di 25 metri dal mezzo, evitando il rischio di incidenti e urti. Infine, la flotta operativa verrà alimentata dal nuovo biocarburante Hvo (Hydrotreated vegetable oil), di derivazione vegetale e che consente una riduzione dal 60% al 90% delle emissioni di CO2 equivalente.