Si comincia proprio in questi giorni con la fase pilota su sei comuni, coinvolti in una sperimentazione che consentirà di stendere le Linee Guida per tutti i comuni e di definire la pianificazione dei tempi necessari per le fasi successive. Fino a settembre di quest’anno si lavorerà dunque partendo da Nosate, Inveruno, Cuggiono, Castano Primo, Buscate e Arconate. Nell’anno successivo la mappatura si estenderà a tutto il territorio della Città Metropolitana.
Fiumi, torrenti e rogge sono la ricchezza del territorio nel quale le aziende idriche operano, risorse da tutelare e gestire con lo sguardo sempre diretto all’ambiente e alla sostenibilità delle proprie attività, ma quanto si sa davvero di questo prezioso reticolo di acque superficiali? Di quali dati disponiamo e come possiamo renderli usufruibili e condivisi? Il protocollo nasce proprio da queste esigenze, e vedrà Gruppo CAP e Regione Lombardia impegnati a mettere mano ai dati di cui in parte Regione Lombardia già dispone, per renderli omogenei e costruire una mappatura complessiva che comprenda tutto il territorio.
La collaborazione consentirà di elaborare un quadro conoscitivo del reticolo minore, con informazioni cartografiche, l’ubicazione topografica della rete e quindi i rapporti col territorio, che, una volta completato, permetterà a CAP e a Regione Lombardia di disporre di una banca dati che sia una base di riferimento dei propri SIT. Inoltre i dati verranno pubblicati sul Geo-portale di Regione Lombardia e messi a disposizione dei gestori di servizi, professionisti, aziende agricole e Comuni, allo scopo di conoscere la distribuzione delle risorse idriche superficiali per un loro utilizzo razionale.
Il programma è parte di un più complessivo “Accordo di partecipazione all’Infrastruttura per l’Informazione Territoriale (IIT) della Lombardia” sottoscritto dal Direttore Generale al Territorio Urbanistica e Difesa del Suolo Paolo Baccolo e dal Direttore generale di CAP Holding Michele Falcone nel luglio 2015.