Un altro tassello si aggiunge al puzzle disegnato dalla struttura del Commissario Unico per la Depurazione e AMAP per la messa in regola dall’infrazione sul fronte fognario e depurativo di Palermo. Si tratta dei lavori per l’eliminazione degli scarichi fognari nel canale Boccadifalco che Invitalia, la centrale di committenza per la struttura commissariale, ha appena giudicato.
L’offerta presentata dal raggruppamento di imprese ha previsto un ribasso del 7,5% sulla cifra base di gara, ed è quindi pari a 5,9 milioni dei quali circa 280.000 per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso).
Stop agli scarichi nel canale
L’obiettivo dell’intervento è di eliminare gli scarichi di acque nere provenienti da alcune zone della città di Palermo che sversano impropriamente nel canale Boccadifalco. Tali scarichi vanno intercettati nella più vicina rete fognaria e da lì verso il collettore emissario sud-orientale, che li convoglierà all’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari. Anche queste due infrastrutture, il collettore e il depuratore, saranno soggette a opere adeguamento sempre in capo alla Struttura Commissariale.
I lavori
Per tradurre l’obiettivo in realtà è stato redatto un progetto che prevede nel complesso la posa di circa 3 chilometri di nuove condotte fognarie, dei quali circa 900 metri da realizzare con la tecnica del microtunnelling. È questa una tecnica no-dig per la posa delle condotte che consiste nel fare avanzare le tubazioni a spinta all’interno di una microgalleria realizzata da una particolare testa d’avanzamento, a testa fresante, guidata dall’esterno. Una soluzione scelta per limitare al minimo l’impatto, e i conseguenti disagi, dei cantieri sul centro urbano. Completano il programma dei lavori la realizzazione di sollevamenti, di scolmatori e di altre opere che intercetteranno gli scarichi privati convogliandoli verso la rete esistente.
Superare l’infrazione comunitaria
«L’intervento di Boccadifalco rientra nell’ampia azione della Struttura volta all’efficientamento del sistema fognario-depurativo palermitano – ha commentato il subcommissario alla Depurazione Riccardo Costanza –. Azione rispetto alla quale si sta lavorando con grande unità d’intenti assieme alle istituzioni del territorio». Soprattutto, l’importante intervento, insieme ad altre 12 opere che interessano la città di Palermo, contribuirà al superamento della procedura d’infrazione 2004/2034 sul mancato trattamento delle acque reflue urbane comminata all’Italia e giunta fino allo stadio di condanna a sanzione pecuniaria (C-251/17).