02/02/2015

Aggiornamento del Piano d’ambito città di Milano

ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N. 49/2014

AGGIORNAMENTO DEL PIANO D’AMBITO CITTA’ DI MILANO

RELAZIONE DEL DIRETTORE

 

Il presente documento rappresenta il secondo aggiornamento del Piano d’Ambito della Città di Milano, dopo il primo aggiornamento, approvato nel 2010, del Piano d’Ambito originario del 2007.

Gli elementi che hanno reso necessario questo aggiornamento sono di natura:
Regolatoria, in primis, per adeguare il Piano d’Ambito al nuovo contesto di regolazione economica dettato dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e i Servizi Idrici (AEEGSI)[1].

Infatti, con la legge n. 214 del 22 dicembre 2011, di conversione del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011 (c.d. salva Italia), il Legislatore nazionale ha attribuito all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas “le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici” in precedenza affidate all’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua. Queste funzioni, che l’Autorità esercita con gli stessi poteri attribuiti dalla sua legge istitutiva, la n. 481/1995, fanno riferimento a diversi aspetti del servizio idrico integrato (SII): dalla definizione dei costi ammissibili e dei criteri per la determinazione delle tariffe a copertura di questi costi, alle competenze in tema di qualità del servizio, di verifica dei piani d’ambito e di predisposizione delle convenzioni tipo per l’affidamento del servizio.

Con la deliberazione 585/2012/R/idr del 28 dicembre 2012, l’AEEG ha approvato il Metodo Tariffario Transitorio (MTT) per la determinazione delle tariffe degli anni 2012 e 2013. Successivamente, con la deliberazione 643/2013/R/idr del 27 dicembre 2013 l’AEEGSI approva il Metodo Tariffario Idrico (MTI) per gli anni 2014 e 2015 a compimento del primo periodo regolatorio 2012 – 2015.
Con tali deliberazioni l’AEEGSI ha specificato l’insieme degli atti necessari alla predisposizione tariffaria che l’Ente d’Ambito o altro soggetto competente deve proporre alla stessa Autorità ai fini della relativa approvazione, quali:

– Il Piano degli Interventi (PdI) che specifica gli obiettivi da realizzare sulla base di una puntuale indicazione degli interventi per il quadriennio 2014-2017 riportando, per l’eventuale periodo residuo sino alla scadenza dell’affidamento, le informazioni necessarie al raggiungimento dei livelli minimi di servizio nonché al soddisfacimento della complessiva domanda dell’utenza;

– Il Piano Economico Finanziario (PEF) che prevede, con cadenza annuale per tutto il periodo di affidamento, l’andamento dei costi di gestione e di investimento nonché la previsione annuale dei proventi da tariffa con esplicitati i connessi valori del moltiplicatore tariffario e del vincolo ai ricavi del Gestore.

Normativa, alla luce delle recenti modifiche normative apportate al D. Lgs. 152/2006 dalla Legge n. 164 del 11 novembre 2014 (legge di conversione del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto ”Sblocca Italia”), nonché del testo vigente della L.R. Lombardia n. 26 del 12 dicembre 2003, recentemente aggiornata dalla L.R. n. 29 del 26 novembre 2014.

La Legge n. 164 del 11 novembre 2014 (legge di conversione del decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto ”Sblocca Italia”) ha apportato delle modifiche al D.lgs. 152/2006, e la recente Legge Regionale n. 29 del 26 novembre 2014 ha modificato la L.R. n. 26 del 12 dicembre 2003. L’adeguamento normativo è stato necessario per integrare nelle leggi nazionali e regionali le competenze dell’AEEGSI in merito alla pianificazione e gestione dei servizi idrici integrati.

Finanziaria, per modificare il Piano degli investimenti e rendere il Piano Economico Finanziario sostenibile nel lungo periodo; per questo motivo è stato esteso il periodo di riferimento del Piano vigente per un ulteriore decennio, portando la scadenza al 2037.

Tali fattori hanno determinato la necessità di migliorare sia la conoscenza dello stato di fatto che le possibilità future, cogliendo l’opportunità di rivedere alcuni passaggi fondamentali del governo delle acque, per adeguarlo ai nuovi dettati europei sui costi ambientali ma anche ai cambiamenti in atto nella città di Milano, introdotti con il nuovo Piano di Governo del Territorio ed il Piano Urbano dei Servizi nel sottosuolo, nonché al completamento di alcuni importanti progetti urbanistici.
Sulla base della gap analysis tra gli obiettivi individuati e lo stato di fatto del SII, si è provveduto all’aggiornamento del Piano degli Interventi, ponendo particolare attenzione ad azioni innovative mirate al monitoraggio e gestione delle tre fasi di distribuzione, collettamento e depurazione, individuate a livello strategico e dettagliate nei capitoli del Piano d’Ambito.
Il Piano degli Interventi è stato modificato anche nell’ottica di rendere il Piano Economico Finanziario sostenibile nel lungo periodo, estendendo pertanto il periodo di riferimento del Piano vigente per un ulteriore decennio, come previsto dalle recenti modifiche normative introdotte sia a livello nazionale che regionale.
Nella ricognizione dello stato di fatto del presente Piano, si sono evidenziate alcune criticità che verranno successivamente approfondite, sia negli impatti che in termini di interventi necessari.
Tra le varie, alcune strategie di intervento perseguono il duplice obiettivo di ottimizzazione del sistema di collettamento e trattamento della città di Milano e, al contempo, di mitigazione dell’attuale e purtroppo ben noto elevato grado di rischio idraulico delle aree urbane, che trova peraltro origine a scala di bacino, con azioni locali come l’intervento sugli scaricatori di piena mediante installazione di nuovi sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo.
Fondamentale azione, volta all’efficientamento delle linee di trattamento degli impianti di depurazione, sono gli interventi sulle acque parassite, che verrebbero, ove possibile, distolte dalla rete acque reflue e convogliate nel Reticolo Idrico Minore superficiale, previo ripristino della continuità idraulica dello stesso e verifica quantitativa in merito alle maggiori portate introdotte.
Altro tema fondamentale è la riduzione dei consumi energetici, che verrà perseguita attraverso la combinazione di diverse azioni strategiche, come l’attivazione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici puntuali, la distrettualizzazione della rete acquedottistica, nonché la sostituzione delle apparecchiature vetuste con dispositivi di controllo ed erogazione più efficienti, ed utilizzo di sistemi di recupero energetico da risorse rinnovabili.
È inoltre importante richiamare altri due aspetti strategici, affrontati nel Piano d’Ambito: i costi ambientali e della risorsa e la tariffa sociale.
I costi ambientali comprendono gli effetti negativi, in termini qualitativi e quantitativi, provocati da un particolare uso (es. scarichi industriali) sugli ambienti acquatici e agli altri utilizzatori. Nella definizione delle Linee Guida, recentemente pubblicato dal Ministero dell’Ambiente, è quindi costo ambientale ogni spesa, intervento o obbligo volto al ripristino della qualità ambientale o il contenimento del danno, imputabile al soggetto che utilizza la risorsa.
I costi della risorsa fanno invece riferimento agli impatti sulla disponibilità della risorsa provocati da un particolare uso, qualora altri usi vengano penalizzati da un’insufficiente disponibilità idrica (da cui appunto il concetto di costo di scarsità, nel senso che l’uso di un utilizzatore pregiudica l’utilizzo dell’acqua da parte di un altro soggetto, in quanto la risorsa totale non è sufficiente a soddisfare i due usi concorrenti). Sono risultate interessanti le risultanze emerse nel contesto milanese.
Altro tema di rilievo trattato è l’impatto sociale della tariffa, peraltro recentemente sottolineato dalla stessa Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico, la quale intende improntare la regolazione alla promozione dell’efficienza nella gestione ed al conseguente trasferimento ai consumatori dei relativi benefici generati. Con questo intento, l’Ufficio d’Ambito della Città di Milano, ha deliberato che almeno il 30% del FoNI sia destinato a scopi sociali, come previsto dall’art. 7.2 della deliberazione AEEGSI 585/2012/R/idr.
Va peraltro sottolineato che, allo stato attuale non è ancora stato definito lo strumento di supporto più idoneo, in attesa di indicazioni specifiche da parte dell’AEEGSI e della revisione dei parametri per individuare le fasce deboli della popolazione (ISEE).
Infine, novità assoluta per gli abitanti di Milano, le case dell’acqua ad erogazione gratuita per i cittadini, inserite come costi di gestione all’interno della tariffa idrica; sono la naturale evoluzione della “vedovella” di Milano, che rimane comunque un punto di riferimento socio-culturale per la Città. Le case dell’acqua sono considerate, a ragione, un luogo di aggregazione sociale, nonché di comunicazione ed informazione sulla qualità dell’acqua erogata e, più in generale, del servizio idrico integrato.

 

                                                                                     Il Direttore dell’Ufficio d’Ambito della Città di Milano
Andrea Zelioli

Vedi il documento completo

[1] Alla fine del 2013 l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha modificato la sua denominazione aggiungendo il riferimento al nuovo settore regolato, quello dei servizi idrici.

Didascalia foto: Andrea Zelioli, Direttore dell’Ufficio d’Ambito della Città di Milano

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