28/04/2017

Agcom analizza le tecnologie di comunicazione per i sistemi di smart metering


Una maggiore consapevolezza dei propri consumi e una gestione più efficiente delle utenze in un’ottica di risparmio energetico. Questo l’obiettivo dell’analisi condotta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) sulla tecnologia di comunicazione che consente di collegare i contatori intelligenti al gestore e all’utente. Lo studio, svolto sulle comunicazioni Machine-to-Machine (M2M), in collaborazione con l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi), ha anche valutato gli aspetti di concorrenziali e regolamentari di ciascuna tecnologia esaminata, wired e wireless.
Nella relazione conclusiva, per ciò che attiene alla prima categoria, è emerso che l’unica tecnologia finora utilizzata è la Power lines communication (Plc) che utilizza il supporto fisico delle reti elettriche. Tra le tecnologie wireless assumono rilievo quelle basate su frequenze a uso libero (WMBus 169, LoRa e SigFox) e quelle basate su frequenze autorizzate a uso esclusivo, come il Gsm e l’LTE/NBIoT.
Più nel dettaglio, emerge che per i sistemi wireless le tecnologie e le reti basate su frequenze unlicensed wide area (WMBus, LoRa, SigFox) appaiono adeguate, allo stato, in termini di prestazioni, ai requisiti richiesti per l’acquisizione delle misure degli smart meter. Inoltre, i costi delle licenze per le tecnologie e i protocolli sottostanti, quando non open source, risultano accessibili. Altro aspetto positivo è che tali tecnologie mettono a disposizione un insieme di servizi aperti per consentire alle utility o ai fornitori di servizi di smart metering lo sviluppo di proprie applicazioni.
Tuttavia, l’Agcom evidenzia che le stesse tecnologie possono mostrare limiti significativi, in prospettiva, con riferimento alla ridotta capacità di banda che non potrebbe sostenere un incremento dei requisiti e delle prestazioni degli smart meter e all’incremento del numero dei dispositivi di misura in una data area, fattore quest’ultimo che potrebbe degradare la qualità del servizio. A tale riguardo alcuni player di settore hanno suggerito la possibilità di introdurre, in particolare per il WMBus, accordi di self regulation o sistemi di light regulation per meglio regolare l’accesso al mezzo radio e ottenere un livello di garanzia minimo sulla qualità del servizio. Inoltre, altre criticità possono riguardare l’effettiva copertura territoriale dei sistemi.
Sotto questi ultimi profili, le tecnologie wireless basate su frequenze licensed possono offrire significativi miglioramenti in termini di copertura, prestazioni e qualità del servizio, che possono essere tenute sotto il controllo dell’operatore di rete. Le tecnologie esaminate (EC-GSM, LTE-M, NBIoT) si stanno evolvendo e raggiungendo un grado di maturità tale, in termini di protocolli, prodotti e servizi da costituire nel breve/medio termine, una valida alternativa, ai sistemi wireless unlicensed. Il sistema NBIoT, in particolare, ha requisiti di progetto e obiettivi (costo del singolo device, durata della batteria, copertura indoor e deep indoor) che avvicinano e in alcuni casi superano quelli dei sistemi unlicensed più utilizzati. La copertura, in particolare, è quella garantita dalle reti cellulari mentre per ciò che riguarda la durata delle batterie, i requisiti di progetto sono del tutto analoghi a quelli previsti per LoRa, SigFox, e WMBus, così da poter esser previsto il suo uso anche in sistemi di smart metering non alimentati (ad esempio gas).
Relativamente alle restanti tecnologie cellulari, è stata evidenziata la presenza di un numero significativo di dispositivi smart meter (in particolare per il gas) che utilizzano sistemi 2G (GPRS), mentre si stanno sviluppando protocolli più evoluti (EC-GSM) che potranno offrire un miglior livello di copertura rispetto ai sistemi standard 2G.

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