06/06/2019

Acquevenete stringe i tempi sul “tubone” anti Pfas

I tecnici di Acquevenete, che gestisce il servizio idrico in 108 comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia, hanno iniziato i rilievi propedeutici alla realizzazione della condotta Ponso-Montagnana-Pojana, infrastruttura fondamentale per la definitiva risoluzione del problema di inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nel territorio servito.

L’opera, della quale è in via di conclusione la progettazione definitiva, è una delle principali previste nel piano degli interventi emergenziali denominato Opere prioritarie – Modello strutturale acquedotti del veneto – Estensione dello schema nell’area Monselicense Estense-Montagnanese per emergenza Pfas.

Obiettivo del progetto è cambiare le fonti di approvvigionamento, andando a rifornirsi di acqua presso punti di produzione totalmente estranei all’inquinamento, che, per la parte di competenza di Acquevenete, corrisponde a un intervento di circa 15 milioni di euro.

Questo prevede l’estensione dell’attuale condotta Monselice-Ponso da Ponso a Montagnana (entrambi in provincia di Padova) e quindi fino a Pojana Maggiore (Vicenza), in modo da garantire l’arrivo di acqua a presenza zero di Pfas, sfruttando una produzione residua notturna della fonte di Camazzole (in provincia di Padova), con la realizzazione di un apposito serbatoio a Montagnana. Il montagnanese potrà ricevere così acqua pulita da est, invece che rifornirsi da ovest, dove le falde sono inquinate.

La fonte di Camazzole, nuovo punto di approvvigionamento di acqua completamente pulita, sarà al centro del piano di sicurezza delle acque che stanno predisponendo i gestori, il Water Safety Plan, a protezione e monitoraggio costante di questo importante punto di produzione.

In attesa di questi interventi che risolveranno definitivamente la problematica, i cittadini di Montagnana sono già approvvigionati con acqua a “zero Pfas” grazie all’impegno di Acquevenete, individuata quale soggetto attuatore dal Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione civile sulla contaminazione da Pfas delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova. Impegno che riguarda in particolare la sostituzione dei filtri con una frequenza elevatissima, in modo da mantenere tutti i valori sempre entro i rigorosi nuovi limiti fissati da Regione Veneto.

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