acquevenete ha inaugurato il chiariflocculatore, un’importante opera di adeguamento della centrale di potabilizzazione di Piacenza d’Adige (PD). Si tratta di un intervento strategico per potenziare la capacità di trattamento dell’acqua e garantire un servizio idrico sempre più efficiente e resiliente. L’opera, che ha un costo complessivo di 1.250.000 euro, è stata finanziata interamente dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di protezione civile, nell’ambito dei fondi per gli eventi meteorici eccezionali del 2018 (Delibera del Consiglio dei Ministri dell’8 novembre 2018 e Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 558/2018).
Funzionalità del sistema di trattamento
La centrale di potabilizzazione di Piacenza d’Adige, situata lungo la sponda sinistra dell’omonimo fiume, tratta attualmente circa 2.200.000 m³ di acqua all’anno, servendo oltre 15.400 abitanti nei Comuni di Piacenza d’Adige, Masi, Castelbaldo, Merlara, Sant’Urbano, Urbana e Casale di Scodosia. Con il nuovo assetto idrico previsto dai piani d’ambito, la centrale assume un ruolo ancora più rilevante, con un progressivo aumento della capacità di produzione fino a 200 l/s. L’intervento di adeguamento permette di migliorare la qualità del trattamento, ottimizzando il processo di potabilizzazione e garantendo una maggiore efficienza operativa.
Resilienza impiantistica anche in condizioni avverse
L’installazione del nuovo chiariflocculatore conferisce una maggiore garanzia di trattamento anche in condizioni meteorologiche estreme, assicurando continuità di servizio e qualità dell’acqua anche durante eventi climatici critici. Grazie a questa infrastruttura, la centrale potrà affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, garantendo una gestione ottimale delle risorse idriche. Con l’aggiunta di una seconda linea di pretrattamento e chiariflocculazione, l’intero impianto diventa più resiliente: in caso di picchi di torbidità o eventi eccezionali, la disponibilità di due linee parallele consente di mantenere operativa la potabilizzazione senza interruzioni. Inoltre, la nuova configurazione permette di integrare la fornitura dal campo pozzi di Camazzole al comprensorio di Montagnana, contribuendo al piano di sostituzione delle fonti contaminate da PFAS.