07/04/2025
Servizi a Rete

acquevenete completa un’altra opera legata all’emergenza Pfas

acquevenete ha completato un’altra importante opera finalizzata a rafforzare la distribuzione di acqua potabile esente da Pfas nel territorio padovano. Si tratta del collegamento tra la rete idrica di Casale di Scodosia con il nuovo serbatoio di Montagnana. Un’infrastruttura che consente di ottimizzare la gestione della risorsa, sfruttando gli esuberi di produzione della centrale di Piacenza d’Adige per incrementare la disponibilità di acqua sicura e di alta qualità.

Più acqua e di alta qualità

Il collegamento con il serbatoio di Montagnana permette infatti di sostituire le fonti di approvvigionamento che richiedono trattamenti anti-Pfas con altre di qualità superiore. In questo modo, oltre a una riduzione dei costi di gestione, la società potrà incrementare la portata idrica verso i comuni vicentini, potenziando l’approvvigionamento nelle aree colpite dall’emergenza Pfas e migliorando il servizio offerto. Inoltre, la sostituzione di tratti di tubazione datate migliora l’infrastruttura complessiva, riducendo il rischio di perdite e rotture.

Le opere realizzate

Il nuovo collegamento, realizzato con tubazioni in ghisa e dell’estensione di 3,6 chilometri, costituisce il tratto terminale della rete di adduzione che collega la centrale di potabilizzazione di Piacenza d’Adige al nuovo serbatoio di Montagnana. Le opere, oltre alla posa della condotta, hanno visto anche la realizzazione di un manufatto di controllo e regolazione, con un sistema di gestione della pressione e della portata, che consente il flusso sia in alimentazione verso Montagnana sia in direzione inversa. È stata anche sostituita la vecchia tubazione in cemento-amianto con una nuova in ghisa sferoidale, per una lunghezza complessiva di circa 1.450 metri. L’intervento ha previsto anche l’attraversamento di strade comunali e aree private, con la sistemazione degli scoli tramite corazzamento in pietrame.

Investimento da 2,1 milioni

L’insieme di opere garantisce una migliore gestione delle riserve idriche, assicurando una distribuzione più efficiente e rispondendo alle esigenze del territorio. Il potenziamento della rete e la sostituzione dei tratti più datati rende l’infrastruttura nel suo complesso più efficiente garantisce un servizio più sicuro e affidabile, riducendo il rischio di interruzioni o emergenze legate alla scarsità della risorsa e di perdite e rotture. L’intervento, del valore complessivo di oltre 2,1 milioni di euro, è stato finanziato con i fondi destinati al superamento della contaminazione da Pfas nelle province di Vicenza, Verona e Padova.

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