Ridurre i fanghi di depurazione è uno degli obiettivi al quale punta Acquedotto Pugliese per ottimizzare la gestione del trattamento dei reflui. A questo scopo il gestore idrico pugliese sta testando alcune nuove tecnologie che saranno poi adottate per ammodernare l’intero parco macchine dei suoi impianti di depurazione.
Si tratta, nello specifico, di grandi centrifughe destinate alla disidratazione dei fanghi che l’azienda sta testando nell’impianto di depurazione di Lecce, tra le eccellenze del panorama nazionale. I test interessano le soluzioni proposte da vari produttori italiani ed europei e andranno avanti fino alla fine del mese di febbraio.
L’integrazione di nuove tecnologie nel processo di lavorazione dei fanghi consentirà ad Acquedotto Pugliese di innovare i suoi impianti e di acquisire un’alta specializzazione nel settore della depurazione.
Senza dimenticare i vantaggi economici: il risparmio all’anno, calcolato in termini di minori spese per l’allontanamento dei fanghi dagli impianti di depurazione, sarà di circa 5 milioni di euro. Un risultato importante, considerando che il costo per lo smaltimento dei fanghi della depurazione, il cui volume è pari a 244.000 tonnellate l’anno, è tra le voci più significative del bilancio per l’azienda e, di conseguenza, della bolletta idrica a carico dei cittadini: ben 29 milioni di euro. Costi che Acquedotto Pugliese è impegnato a contenere, insieme a Regione Puglia, Autorità Idrica Pugliese e Agenzia regionale per i rifiuti, attraverso appunto una riduzione del loro volume e puntando sul riutilizzo in agricoltura, attraverso l’impiego di tecnologie innovative e a cicli lavorativi rispettosi dell’ambiente.