Per la gioia di abitanti e turisti, le acque in uscita dal depuratore di Gallipoli potrebbero non finire più a mare. Acquedotto Pugliese (AQP) e Politecnico di Bari stanno infatti mettendo a punto un progetto pilota per riutilizzare integralmente le acque reflue con l’obiettivo di bloccare lo sversamento sottocosta e immagazzinare le risorse idriche da impiegare in agricoltura e in altri servizi come l’idropulizia di strade e piazze, l’irrigazione di parchi e aree verdi, e per rifornire i mezzi antincendio.
La piattaforma consortile potrebbe dunque rientrare tra gli impianti destinati a un progetto per il potenziamento dell’affinamento delle acque reflue e il riutilizzo integrale messo in piedi da AQP, Regione, e Università di Bari e verso il quale il Comune di Gallipoli ha manifestato il proprio interessamento e il possibile coinvolgimento per eliminare il problema dello scarico a mare. In tale direzione i responsabili dell’Acquedotto, in collaborazione con il Politecnico di Bari, saranno in Grecia per un confronto tecnico nell’ambito di un progetto Interreg dell’Unione Europea che mira proprio a ridurre al minimo gli sprechi, sia delle acque potabili sia delle acque reflue. Progetto nel quale potrebbe rientrare l’impianto che serve anche le marine delle comunità limitrofe di Alezio, Sannicola e Tuglie, chiudendo così il ciclo del trattamento delle acque depurate non più attraverso l’attuale scarico lungo il litorale.