Acquedotto Pugliese (AQP) ha dato il via, in qualità di lead partner, al progetto internazionale AQUA cofinanziato dall‘Unione Europea attraverso il programma Interreg IPA ADRION, che coinvolge utility ed enti pubblici di Paesi che si affacciano sui mari Adriatico e Ionio. Una collaborazione internazionale finalizzata a potenziare la resilienza del servizio idrico di fronte alla crisi climatica, attraverso lo sviluppo di strategie integrate e strumenti innovativi.
Sinergia tra i servizi di protezione civile e ambientale
Il progetto AQUA affronta sfide cruciali quali la scarsità idrica, i problemi legati alla qualità dell’acqua e gli effetti devastanti delle inondazioni. Questi fenomeni richiedono approcci integrati e una stretta cooperazione tra i servizi di protezione civile e ambientale. A questo scopo, AQUA promuove la condivisione di best practice e la creazione di soluzioni scalabili, rafforzando la capacità della regione Adriatico-Ionica di adattarsi ai cambiamenti climatici e di contenere i rischi legati ai fenomeni naturali estremi.
Il ruolo di Acquedotto Pugliese nel progetto
Come lead partner, AQP avrà una funzione centrale nella definizione degli obiettivi e della metodologia per l’individuazione delle criticità che minacciano la gestione delle risorse, ma anche nella realizzazione di un’azione pilota focalizzata sulla scarsità idrica, utilizzando indicatori climatici e proiezioni stagionali. I risultati permetteranno l’elaborazione di piani d’azione transnazionali. Acquedotto Pugliese porta nel progetto AQUA una vasta esperienza nella gestione e partecipazione a progetti di cooperazione internazionale finanziati dall’UE. Tra questi, i progetti RE-WATER, SUN-WATER e CROSSWATER, che hanno permesso di sviluppare tecnologie eco-sostenibili, migliorare l’efficienza delle reti e promuovere una gestione integrata delle risorse idriche.
Un parterre eterogeneo di attori coinvolti
Oltre ad AQP, il progetto AQUA coinvolge in Italia la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), organizzazione di alta formazione e ricerca con sede a Lecce. Partecipano inoltre la Slovenia, rappresentata dalla Public Company Vodovod Kanalizacija Snaga; la Grecia, con l’azienda municipale di approvvigionamento idrico e fognario della città di Artas; l’Albania, attraverso la Water And Sewerage Utility di Tirana; il Montenegro, rappresentato dall’Acquedotto regionale per la costa montenegrina; e la Serbia, con l’amministrazione comunale della Città di Belgrado. L’Interreg si avvarrà per circa 1,4 milioni di euro di fondi dell’Unione Europea.
L’utilizzo dei dati per l’elaborazione di strategie
“Secondo il recente studio che abbiamo realizzato con Ambrosetti – spiega la direttrice generale di AQP, Francesca Portincasa – l’area del Mediterraneo è esposta a un livello di stress idrico molto elevato, di 207 punti al di sopra della media mondiale. Entro il 2050 assisteremo ad un impoverimento idrico di oltre il 75% e contemporaneamente a un aumento dei prelievi di acqua potabile del 30% rispetto ai valori attuali. Non possiamo ignorare questi dati, al contrario ne facciamo una bussola per orientare i nostri lavori in stretta collaborazione con i Paesi del bacino del Mediterraneo”.