Simeone di Cagno Abbrescia, presidente di Acquedotto Pugliese, ha firmato il progetto di un’altra grande opera finalizzata a garantire, anche in periodi di scarsità idrica, una migliore distribuzione della risorsa su una buona parte del territorio della Puglia. Si tratta del progetto per il Lotto 2 dell’interconnessione tra gli acquedotti del Fortore e Ofanto-Locone: un mega intervento che, una volta completato, garantirà a regime 1.100 litri al secondo agli abitati costieri del nord barese e alla città di Bari e 200 litri al secondo alla città di Foggia. Inoltre, in caso di siccità, nella zona della Capitanata, nella parte nord della regione, la disponibilità idrica potrà aumentare fino a raggiungere i 900 litri al secondo.
Un’opera idraulica imponente, per la realizzazione del secondo lotto è stato infatti previsto un investimento di 75,2 milioni di euro, ma anche estremamente complessa. L’intervento di Acquedotto Pugliese prevede la posa di una condotta del diametro di quasi un metro e della lunghezza di circa 60 chilometri, per un peso di 18.000 tonnellate, che collegherà l’opera di disconnessione idraulica di Canosa (acquedotto del Locone) al nuovo serbatoio di Foggia e da qui partirà un’altra condotta della lunghezza di 3 chilometri a collegare il serbatoio allo schema del Fortore. Inoltre, saranno realizzate una stazione di clorazione, 40 pozzetti di scarico, 40 pozzetti di sfiato e tutti gli elementi, condotta compresa, saranno dotati di sistema di telecontrollo per monitorare la portata idrica e tutti gli altri parametri di funzionamento.
Il complesso progetto idraulico non si conclude però qui. Al secondo lotto si aggiunge il primo, il cui progetto è in fase di approvazione, del valore di ulteriori 34 milioni di euro che porterà anche alla realizzazione di una centrale idroelettrica, capace di sfruttare il salto motore tra Monte Carafa e l’opera di accumulo terminale del potabilizzatore del Locone.
Lo sviluppo della nuova condotta richiederà l’attraversamento di un tratto dell’autostrada A14, della linea ferroviaria, di diversi corsi d’acqua e lame, strade statali e provinciali, che verranno tutti eseguiti con tecnologia no-dig.
Notevoli i benefici, che il sistema garantirà una volta in funzione. A quelli già elencati si sommano la possibilità di sopperire a eventuali futuri deficit idrici del lago artificiale di Occhito, che provvede all’approvvigionamento idrico della Capitanata, lago che presenta una vulnerabilità qualitativa molto elevata.
Inoltre, in caso di riduzione della disponibilità idrica degli schemi Ofanto-Locone e Sele-Calore, la nuova interconnessione contribuirà a ridurre l’apporto idrico dallo schema Sinni-Pertusillo, le cui acque possono alimentare la Puglia centrale attraverso le condotte Gioia-Bari e Casamassima-Canosa, con enormi benefici economici, in quanto le acque provenienti dagli schemi meridionali risultano più costose di quelle dello schema Fortore, garantendo anche una maggiore disponibilità idrica a favore della parte meridionale della Puglia, alimentata quasi esclusivamente appunto dallo schema Sinni-Pertusillo.
Non trascurabili anche i benefici ambientali ed energetici dell’opera, con un risparmio dei consumi di energia elettrica stimato in oltre 806.000 euro all’anno e una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 2.500 tonnellate all’anno.