Aqp annuncia l’attivazione graduale, a partire dal 3 settembre, del nuovo depuratore consortile a servizio degli abitati di Sava e Manduria, nel Tarantino. Questo consentirà la messa a punto e l’ottenimento del miglior rendimento del sistema. La fase di avviamento dell’impianto durerà 120 giorni durante i quali la struttura sarà alimentata progressivamente, con la restituzione in natura, tramite trincee drenanti, delle acque trattate, che contribuiranno alla ricarica indiretta della falda.
Un programma serratissimo
Una volta conclusa la fase di avviamento, verrà dismesso il recapito finale del vecchio impianto di Manduria e contestualmente verrà presa in gestione la rete fognaria di Sava, sospendendo la procedura di infrazione sino ad annullarla.
La conclusione di queste attività segnerà il termine del primo stralcio di realizzazione della struttura consortile, che ha visto la trasformazione del vecchio depuratore di Manduria in un impianto di spinta, collegato con una condotta di 12 chilometri alla nuova struttura in località Urmo Belsito, con recapito finale – tramite un’altra condotta di 4,5 chilometri – in 12 trincee drenanti nella zona di Masseria della Marina per le acque che, una volta depurate, potranno essere riusate in agricoltura.
Gli interventi successivi
Il secondo stralcio porterà alla realizzazione e al completamento, tra il 2027 e il 2028, del Parco dell’Acqua. Nascerà di fianco alle trincee drenanti di Masseria della Marina, nell’area di fitodepurazione e del bacino di accumulo destinato al riutilizzo per uso irriguo ed usi plurimi della risorsa idrica affinata.
A completamento del terzo stralcio l’impianto consortile a servizio degli abitati di Sava e Manduria sfrutterà pienamente la potenzialità di 10.000 m³ di acqua al giorno, trattando anche le marine di Manduria che saranno completamente allacciate alla rete idrico-fognaria entro il 2036.
