Acque bresciane ha reso noti alcuni dati relativi a un progetto di localizzazione delle perdite nella rete idrica con l’utilizzo di sistemi di rilevamento satellitare in affiancamento al tradizionale sistema di auscultazione geofonica. Progetto che il gestore del servizio idrico dei comuni della provincia di Brescia ha avviato alla fine dello scorso novembre e portato avanti fino a fine gennaio in collaborazione con la società israeliana Utilis e 2W Venture e che ha interessato le reti di 18 comuni per un totale di circa 700 km di condotte analizzate.
Il sistema di ricerca satellitare è una soluzione che sempre più utility stanno cominciando a sperimentare per contrastare il fenomeno delle perdite occulte delle reti idriche. Si basa sulla stessa tecnologia utilizzata per cercare l’acqua su altri pianeti mediante un algoritmo e di una scansione del sottosuolo. Le immagini sono acquisite dal satellite Alos-2, gestito dalla Japanese aerospace exploration agency (Jaxa, l’Agenzia spaziale giapponese), in orbita circa 650 chilometri sopra la Terra, e utilizza segnali elettromagnetici con una lunghezza d’onda in grado di penetrare il terreno. Identifica le perdite negli acquedotti analizzando immagini satellitari con un risparmio significativo in termini di lavoro confrontato ai metodi convenzionali ed è utilizzabile sia di giorno sia di notte, con qualsiasi condizione meteo, rilevando alcuni parametri qualitativi caratteristici dell’acqua potabile.
Vantaggi che il sistema ha confermato anche nel progetto pilota di Acque bresciane. L’azienda ha rivelato infatti che sono state 42 le perdite occulte individuate e riparate, con un risparmio stimato in oltre 550.000 litri di acqua potabile al giorno. Un risparmio che proiettato su scala annuale ammonta a circa 200.000 metri cubi di acqua.