Incontro tra i vertici e tecnici di Acqualatina e Acqua Campania per fare il punto sui lavori di interconnessione della rete idrica del Sud pontino con l’Acquedotto della Campania Occidentale.
Un intervento che le due società stanno portando avanti con un finanziamento di 7 milioni di euro, cofinanziato da Regione Campania, per garantire un maggior approvvigionamento di acqua alle comunità del Sud pontino. Sarà realizzata una condotta di 11 chilometri, che garantirà una portata aggiuntiva di 160 litri al secondo, ovvero oltre 13.800 metri cubi di acqua al giorno e oltre 5 milioni di metri cubi di acqua annui. In breve, il 20% in più di quanto sinora erogato. Il collegamento dell’acquedotto campano con quello laziale è dunque un’opera strategica per mettere in sicurezza l’intera rete del Sud pontino, aumentando la flessibilità di tutto il sistema.
Un’opera che però procede lentamente, per via dei rallentamenti e blocchi subiti dai lavori dovuti ai ripetuti ritrovamenti di reperti archeologici nell’area campana. Una delle parti più critiche dell’opera riguarda l’attraversamento del fiume Gari, che collega la rete idrica di Minturno, in provincia di Latina, con quella di Cellole, in provincia di Caserta, al confine tra Lazio e Campania, ora in fase di ultimazione. Per concludere i lavori si attende il completamento della rimozione, in alcuni siti, dei reperti archeologici da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali. Nel frattempo, gli interventi proseguono con apposite precauzioni a tutela dei reperti, per procedere con la messa in esercizio prevista per il mese di novembre.