Le reti idriche siciliane scontano livelli di perdite particolarmente elevati, causa a loro volta di gravi disservizi. In questo contesto i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano una vera e propria occasione per i gestori del servizio per realizzare progetti che consentano di migliorare la situazione e limitare inutili sprechi di risorsa.
Tra i progetti in cantiere, c’è quello portato avanti da Acoset, società fondata nel 1911 e che gestisce il servizio idrico in 20 comuni della fascia pedemontana etnea e nel quartiere San Giovanni Galermo di Catania. Progetto finanziato con 6 milioni di euro con fondi PNRR per la digitalizzazione e distrettualizzazione dei quasi 2.000 chilometri di condotte, su un territorio di circa 738 chilometri quadrati, gestiti.
Preservare la risorsa
Obiettivo del progetto, suddiviso in tre lotti, e del quale si è appena concluso il bando, è la ridbuzione delle perdite. Un’opera preziosa considerando anche che l’approvvigionamento idrico ha come principale fonte la galleria di captazione di “Ciapparazzo”, a sud-est dell’abitato di Bronte, e i pozzi “Sacro Cuore” in località Pedara. E che per far fronte alle necessità idropotabili delle oltre 90.000 utenze, soprattutto nel periodo estivo, durante il quale la popolazione di alcuni comuni consorziati aumenta fino a triplicarsi per l‘afflusso turistico, l’azienda immette nella rete acquedottistica acque provenienti da numerosi pozzi sia pubblici che privati.
Smart meter e no-dig
Secondo le indicazioni della società, ogni rete sarà dotata di misuratori elettronici che consentiranno di leggere i dati dei consumi delle utenze da remoto in tempo reale. Ma gran parte delle attività sarà concentrata su alcune delle porzioni di infrastruttura realizzate nel secolo scorso e che si trovano in zone argillose. Tali tratte, sia per la loro età sia per la particolarità del terreno, sono particolarmente problematiche e richiedono importanti interventi di manutenzione e sostituzione.
Per intervenire sulle condotte la società ha optato per le tecnologie trenchless, che permettono la posa o il recupero delle tubazioni senza ricorrere agli scavi a cielo aperto.
La gara d’appalto bandita da Acoset ha previsto l’aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per una durata del contratto di due anni.