Proseguono i lavori per la creazione della Valle dell’idrogeno transfrontaliera, che contribuirà alla decarbonizzazione di Friuli – Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. AcegasApsAmga ha comunicato la sua intenzione di avviare, all’inizio del 2025, la costruzione di un impianto di produzione di idrogeno rinnovabile tramite elettrolisi di potenza pari a 2,5 MW in un’area attigua al termovalorizzatore rifiuti di Trieste, nonché di un impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a circa 4,5 MWp a servizio dell’elettrolizzatore stesso.
Lo stato dell’arte
“Sia la parte ingegneristica che l’iter autorizzativo sono giunti a compimento – afferma il Direttore Generale, Carlo Andriolo – quindi ora dobbiamo solo acquisire le tecnologie per partire con i lavori all’inizio del prossimo anno”
Secondo le stime del gestore l’impianto potrà essere messo in funzione entro la metà del 2026. Per realizzarlo sarà necessario un investimento di circa 20 milioni di euro, 14 dei quali coperti da un finanziamento PNRR.
I benefici ambientali
Una volta operativo, si prevede che l’impianto possa produrre circa 370 ton/anno di cui circa 116 ton/anno in forza dell’energia generata dall’impianto fotovoltaico asservito. L’idrogeno prodotto sarà stoccato in sito per mezzo di un sistema ad alta pressione di capacità complessiva pari a 2ton, ovvero circa 2 giorni di fabbisogno.
È inoltre prevista la realizzazione di un sistema di accumulo dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico avente una capacità di 4 MWh.
L’impiego del gas verde
In coerenza con le previsioni del PNIEC i principali utilizzi attesi dell’idrogeno prodotto dall’impianto saranno: l’alimentazione di una flotta di autobus a fuel-cell del trasporto pubblico locale della provincia di Trieste; l’alimentazione di mezzi di trasporto su ferro e su gomma nell’ambito della logistica portuale e retroportuale del porto di Trieste e l’alimentazione dei mezzi di trasporto su gomma a servizio dell’area industriale della provincia di Trieste.