La partecipazione del comune di Roma in Acea potrebbe ridursi fino al 30-35% dall’attuale 51 per cento. L’ipotesi, riportata da alcuni organi di stampa, è legata agli incentivi che il governo italiano ha più volte annunciato di varare per favorire il consolidamento nel settore delle municipalizzate.
Secondo alcuni analisti, la nuova normativa potrebbe spingere il gruppo guidato da Alberto Irace ad acquisire dagli altri soci le quote nelle società controllate/collegate Toscana e Umbria. L’operazione potrebbe avvenire attraverso un aumento di capitale dedicato, che ridurrebbe l’attuale partecipazione del comune di Roma al di sotto della maggioranza assoluta. Gli stessi analisti sottolineano che in questo modo Acea potrebbe realizzare delle sinergie nel business del servizio idrico integrato che al 30 settembre 2014 ha pesato il 42,6% sull’Ebitda di gruppo.
Ricordiamo che l’ex-municipalizzata quotata è presente in Umbria attraverso una partecipazione del 40% di Umbra Acque, mentre in Toscana opera nelle seguenti province: Pisa attraverso Acque (partecipata al 45%), Firenze attraverso Publiacqua (40%), Siena e Grosseto con Acquedotto del Fiora (40%) e Arezzo attraverso Nuove Acque (46,16%).
Didascalia foto: logo della ACEA, Alberto Irace presidente del gruppo ACEA