Forte crescita industriale, costante attenzione al territorio, innovazione tecnologica ed efficienza operativa: sono i quattro pilastri strategici sui quali è imperniato il piano industriale di Acea. Presentato a Piazza Affari dall’amministratore delegato Stefano Donnarumma, il piano prevede 3 miliardi di euro di investimenti al 2022, destinati per l’85% a far crescere la Rab (Regulatory asset base) che arriverà a oltre 4 miliardi nello stesso anno. Per quanto riguarda i settori, all’idrico andranno 1,6 miliardi di euro con l’obiettivo di aumentare la resilienza delle infrastrutture e potenziare gli impianti di depurazione. Tra le principali azioni, un piano straordinario di bonifica su oltre 800 chilometri di rete idrica e fognaria, oltre a interventi per migliorare la sicurezza della rete di approvvigionamento e garantire la distribuzione della risorsa, dopo l’emergenza che ha investito la capitale in questi mesi, anche grazie, nel lungo periodo, al raddoppio del Peschiera, la cui progettazione è inserita nel piano. Importanti anche gli investimenti sulle infrastrutture energetiche, che vedranno un impegno di 1,1 miliardi di euro. L’intervento più rilevante è rappresentato dal rifacimento di oltre 2500 chilometri di rete a bassa tensione della capitale e dalla sostituzione dei contatori, con il passaggio da 3 a 6 kilowatt per tutte le utenze residenziali. Uno snodo che renderà possibile un cambio di passo per la rete romana, che Acea vuole rendere in grado di accogliere nuovi servizi a valore aggiunto attraverso la posa di circa 1500 chilometri di fibra ottica e l’installazione di circa un milione di smart meter. E l’alleanza con Open Fiber annunciata nei mesi scorsi sarà un asso nella manica per centrare questo obiettivo. Altri campi dove forte sarà l’azione della multiutility sono il commerciale, con l’obiettivo di portare il numero di clienti a quota 1,9 milioni nel 2022, dagli 1,4 milioni attuali, e l’ambiente. Settore quest’ultimo che vedrà Acea impegnata nel rafforzamento del ciclo di trattamento dei rifiuti, attraverso l’ampliamento degli impianti di compostaggio e l’acquisizione di nuove strutture. Ma possibili novità potrebbero esserci anche sul fronte gas, con l’azienda che sta già valutando un possibile ingresso nel mercato della distribuzione. Su questo fronte, la società ha già avviato un confronto con alcuni operatori per valutare eventuali acquisizioni, ma anche per assicurarsi la partecipazione alle gare d’ambito. Per quanto riguarda gli obiettivi economici, il piano prevede una crescita media annua dell’Ebitda del 6% per raggiungere quota un miliardo di euro nel 2020 e superare l’asticella di 1,1 miliardi al 2022. La società inoltre prevede cedole in aumento per gli azionisti nell’arco di piano, con 700 milioni l’ammontare distribuibile, con pay out sempre sopra il 50%. Si punta poi a ridurre il rapporto tra esposizione ed Ebitda per portarlo a 2,8x nel 2022, mentre l’utile netto è atteso nel 2020 a circa 282 milioni e a 332 milioni nel 2024.