27/10/2021

Accordo tra SMAT e Acea Pinerolese, per il riassetto del servizio idrico in Val di Susa

SMAT e Acea Pinerolese hanno siglato un accordo per la razionalizzazione del servizio idrico integrato nella valle di Susa. A firmare l’intesa, Paolo Romano, Presidente di Smat e Francesco Carcioffo, Amministratore Delegato di Acea Pinerolese. L’accordo nasce dall’esigenza di superare l’attuale gestione degli acquedotti montani, attualmente in parte in capo a SMAT e in parte dalla multiutility Acea Pinerolese.

E prevede che da gennaio del prossimo anno ad occuparsene sarà SMAT, gestore idrico di Torino e di 289 comuni della sua provincia, anche attraverso il Grande Acquedotto di Valle. Ad Acea Pinerolese passeranno le gestioni operative di una decina di acquedotti di altrettanti comuni del Pinerolese e della Val Germanasca, attualmente gestiti da SMAT.
 

Il Grande Acquedotto di Valle

Il nuovo riassetto è figlio proprio della costruzione del Grande Acquedotto di Valle, la grande infrastruttura realizzata da SMAT che distribuisce acqua potabile di elevata qualità a 27 comuni della Valle. Un’opera di grande rilevanza per il territorio e imponente nei numeri e nei costi. L’infrastruttura è composta da oltre 90 chilometri di condotte, 30 dei quali di dispacciamenti e convoglia nei territori della Valle l’acqua prelevata dalla diga di Rochemolles.

Tra gli elementi fulcro dell’opera il potabilizzatore di Bardonecchia e tre serbatoi, realizzati a:

  • Salbertrand, in località Deveys
  • Chiomonte, in località Lombarde
  • Gravere, in località Grosse Pietre.

A questi si aggiungono tre impianti che, sfruttando l’energia potenziale dell’acqua addotta, garantiscono di energia idroelettrica a copertura del fabbisogno del sistema.
 

10 anni di lavori

La costruzione dell’opera, terminata nel 2019, ha richiesto quasi 10 anni di lavori e un importante investimento, pari a 127,7 milioni di euro, che la società ha reperito attraverso prestiti ad hoc da parte della Banca Europea di Investimento (BEI) e da un finanziamento a fondo perduto di Regione Piemonte di poco superiore agli 11 milioni di euro. Un’infrastruttura pensata per assicurare l’approvvigionamento idrico delle comunità di montagna per le prossime generazioni, salvaguardarne l’integrità della risorsa e la sua sicurezza.

 

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