Se ne vocifera da tempo, ma ora pare che l’accordo tra Tim e Open Fiber possa davvero diventare realtà. Le due società, secondo alcune indiscrezioni, hanno infatti concordato un patto di riservatezza per la firma di un accordo commerciale sull’affitto di capacità in fibra ottica da parte di Open Fiber a Tim.
Il contratto al quale si lavora riguarda le cosiddette aree C e D del piano banda ultralarga, ovvero quelle a fallimento di mercato, dove Open Fiber è concessionario dello Stato in quanto aggiudicataria delle gare indette da Infratel, la società società in-house del ministero dello Sviluppo economico. Tim utilizzerebbe l’infrastruttura di Open Fiber per accelerare la migrazione dei propri clienti dal rame alla fibra ottica.
Secondo alcune fonti esterne alle due società, l’accordo potrebbe essere il primo passo verso ragionamenti più strutturati che riguardano la rete unica e lo sviluppo della banda ultralarga in Italia. Proprio in queste settimane l’attenzione del governo sul tema è altissima e pare ci sia anche una soluzione societaria che conduca al progetto di una rete unica. Inoltre, il governo è alle prese con la rivisitazione del Piano banda ultralarga, che partito nel 2015 con una dotazione di oltre 5 miliardi ha proceduto finora a rilento. Quasi 2,5 i miliardi ancora da mobilitare, in parte, per 1,3 miliardi, paralizzati da un difficile negoziato con la Commissione europea sulle misure di incentivo alla domanda nelle cosiddette “aree grigie”, quelle dove è presente un unico operatore di rete ed è improbabile che nel prossimo futuro sia installata un’altra infrastruttura.