Da carrozzone pubblico a gestore industriale del servizio idrico integrato. È il virtuoso percorso compiuto negli ultimi anni da ACA, che gestisce il servizio nei 64 comuni abruzzesi: tutti quelli della provincia di Pescara, parte di quelli di Chieti, inclusi i due capoluoghi, e Termo. A riassumerlo in questi termini la stessa presidente della società, Giovanna Brandelli, annunciando l’uscita dell’azienda dalla procedura concordataria.
Il percorso del concordato ha consentito di evitare il fallimento della società. Un grande risultato che l’azienda ha ottenuto mantenendo dal 2016 i bilanci sempre in attivo, riconquistando merito creditizio, estinguendo 70 milioni di debiti e investendone altri 70 in opere. Il tutto mantenendo la tariffa idrica più contenuta della Regione.
98 milioni di investimenti nei prossimi 5 anni
Ora ACA può guardare con grande ottimismo al futuro. L’azienda ha già in programma nel suo piano industriale 98 milioni di euro di investimenti per i prossimi 5 anni. Investimenti che attingono dai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), del Masterplan e da risorse proprie.
30 milioni di euro del PNRR saranno destinati al progetto ACA 4.0 per la digitalizzazione e l’informatizzazione delle reti idriche, che permetterà anche di controllare e gestire da remoto le infrastrutture e il processo. In questo modo si andranno a ridurre del 30% gli sprechi e le opzioni di intervento.
Spingere sulla digitalizzazione
In questa direzione va anche il progetto di modellazione della rete, per creare una mappatura reale e concreta di reti e impianti. L’investimento, in questo caso di 16 milioni di euro, prevede la realizzazione di una control room per il monitoraggio di tutta la rete afferente ai comuni di Chieti, Pescara, Montesilvano, Francavilla al Mare, Silvi e Città Sant’Angelo per circa 1.063 km di condotte.
Altri 30 milioni del PNRR andranno poi a finanziare il raddoppio dell’adduttrice Giardino, l’adduttrice che collega la sorgente del fiume Giardino ai punti di diramazione.
Investimenti sul sistema depurativo
Dal Masterplan sono previsti invece 20 milioni di euro per la realizzazione, a Pescara, delle vasche di prima pioggia del parco depurativo. Si tratta di vasche di contenimento che raccolgono l’acqua piovana e la stoccano per poi riversarla nell’impianto di depurazione. In questo modo si ridurrà l’inquinamento del fiume Pescara. Il progetto è complementare al potenziamento del depuratore del capoluogo adriatico, in chiusura del primo stralcio per i pretrattamenti e la nuova vasca di ossidazione.
La modellazione di tutte le reti gestite
Ma non finisce qui. Perché ACA sta attendendo dal Piano nazionale di interventi nel settore idrico in fase di approvazione 60 milioni di euro per la sostituzione progressiva delle reti obsolete e l’estensione del progetto di “Modellazione della rete” a tutti gli altri comuni gestiti. L’azienda ha inoltre avviato anche un piano di autosufficienza energetica. Con proprie risorse, circa 700.000 euro, sta realizzando l’impianto fotovoltaico da 90 kWp nella sede degli uffici di Pescara e altri 8 impianti da 20 kWp ciascuno in varie strutture del territorio per abbattere i costi energetici.
Una nuova era per l’azienda
«È una nuova era per il Consorzio acquedottistico perché è il momento di investimenti responsabili che ci consentono di perseguire gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance, puntando al futuro – ha commentato la presidente Giovanna Brandelli -. In poche parole, è il momento della “restituzione al territorio”. Restituzione significa 98 milioni di euro per i prossimi 5 anni, per conferire efficienza alle infrastrutture idriche e di depurazione. Perché non c’è sviluppo sociale, economico, ecologico del territorio, senza un efficiente servizio idrico e fognario».