L’Abruzzo, per sua fortuna, non è una regione che ha problemi di carenza idrica a livello delle fonti di approvvigionamento. Ha però il problema, che condivide con il resto del territorio della Penisola, delle dispersioni di rete. Problema in questo caso particolarmente grave, in quanto interessa la gran parte delle infrastrutture della regione, con perdite che superano il 55% di quanto immesso in rete, con picchi che in alcune realtà superano il 65%.
In tale contesto, si inserisce il progetto pilota per lo sviluppo di una tecnica che utilizza onde di pressione “controllata” per rilevare in modo automatico le perdite idriche nelle condotte. Progetto che sta conducendo l’Università di Perugia su impulso della struttura commissariale per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso d’intesa con la Gran Sasso Acqua, l’azienda che si occupa della gestione del servizio idrico integrato per i 36 comuni dell’Aquilano.
Il progetto pilota
Il progetto sta interessando un tratto dell’acquedotto “ex Ferriera”, importante infrastruttura idrica che si sviluppa dalla sorgente nel territorio del comune di Bisegna fino all’Aquila. Quella che viene applicata è una tecnica già utilizzata in altre città del nord Italia per arginare il problema della dispersione idrica, come a Trento, dove ha permesso in breve tempo di individuare alcune anomalie e localizzare diverse rotture nella condotta di adduzione che alimenta la città.
La tecnica
Andando un po’ nel dettaglio, la tecnica si basa sulla generazione di piccole onde di pressione controllata che si propagano all’interno della condotta, localizzando eventuali anomalie all’interno della rete. Le onde viaggiano a velocità molto elevata e tornano indietro quando incontrano un qualsivoglia ostacolo, che sia una perdita, un’ostruzione parziale della condotta dovuta al calcare o una valvola di linea lasciata erroneamente chiusa, individuando così l’eventuale criticità.
Tutelare la risorsa acqua
L’impiego di questa tecnica, così come di altre soluzioni innovative sono fondamentali per implementare una progettualità tesa a rendere la rete più efficace. Un obiettivo che riguarda Gran Sasso Acqua e la Regione, interessata a una gestione più efficiente e orientata alla sostenibilità della risorsa acqua a 360°.
«In questi 4 anni abbiamo stanziato circa 470 milioni di euro, con il fine di realizzare infrastrutture e interventi per efficientare il sistema idrico integrato – ha commentato Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura e ciclo idrico integrato -. Abbiamo reperito risorse per ridurre le perdite nella rete, per potenziare il sistema irriguo, per sviluppare il sistema depurativo. Lo abbiamo fatto attraverso un approccio complessivo di sistema per poter gestire la risorsa acqua come occasione di sviluppo e di crescita di un intero territorio».