Rendere i processi di depurazione sempre più efficienti, orientati alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei consumi energetici. Sono i diversi target, ma strettamente legati tra loro, che Abbanoa mira a raggiungere nel campo del trattamento dei reflui. Un impegno al quale il gestore idrico della Sardegna ha dedicato un importante volume di investimenti, pari a 250 milioni di euro nei prossimi 5 anni. Impegno che ora si appresta a diventare realtà, grazie alla firma dei contratti per la manutenzione degli impianti di depurazione, di sollevamento fognario e di pretrattamento con le aziende che si sono aggiudicato il bando per la loro conduzione.
Un parco infrastrutture capillare
Il bando di gara, tra i più importanti a livello nazionale, puntava infatti non solo alla conduzione ordinaria degli impianti, ma anche a garantire l’introduzione di innovazioni tecnologiche e a garantire una maggiore efficienza dei processi di depurazione. Interessato dall’operazione l’intero parco di infrastrutture di Abbanoa nel campo della depurazione. Un parco capillarmente diffuso sul territorio e costituito da 339 depuratori, 898 impianti di sollevamento e 41 sistemi di pretrattamento. Impianti che garantiscono la depurazione di oltre 400 milioni di litri di reflui al giorno, provenienti dagli scarichi di 720.000 utenze e raccolti tramite 6600 chilometri di reti fognarie.
Razionalizzare il sistema depurativo sardo
Il sistema comprende alcuni grandi impianti, tra i quali i principali sono quelli di Is Arenas a Cagliari, al servizio di gran parte dell’area metropolitana, di:
- Funtana Veglina a Sassari
- Tossilo a Macomer
- San Marco ad Alghero
Nella stessa categoria rientrano anche i depuratori di:
- Mulgianu ad Arzachena
- Sa Stoia a Iglesias
- Sa Corroncedda a Olbia
- Muzzeddu a Santa Teresa di Gallura
A questi di aggiunge una miriade di piccoli sistemi.
Per razionalizzare il sistema depurativo sull’intero territorio dell’isola, Abbanoa mira a eliminare gli impianti piccoli e poco efficienti in favore di infrastrutture consortili al servizio di più centri. Non a caso, i lavori assegnati prevedono la chiusura di 50 piccoli impianti e il rinnovo tecnologico di 100.
Il riuso a fini irrigui
Ma l’impegno per una depurazione sostenibile si manifesta anche nel costante sistema di monitoraggio degli impianti stessi e dell’acqua trattata. Questo vede ogni anno oltre 50.000 verifiche sui parametri chimici e biologici delle acque reflue. Inoltre, l’azienda è attiva anche sul fronte del riuso delle acque trattate. Importanti risultati sono stati già raggiunti con il loro reimpiego a fini irrigui, con oltre 1,2 milioni di metri cubi all’anno di acque affinate e pronte per essere utilizzate per agricoltura o verde pubblico.
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