A2A rilancerà il sito produttivo di San Filippo Mela

Secondo uno studio commissionato all’Università di Messina, grazie al nuovo assetto produttivo e all’impiego del nuovo combustibile rinnovabile sarà possibile abbattere dell’85% gli ossidi di zolfo (SO2), del 23% gli ossidi di azoto (NOX) e del 73% l’anidride carbonica (CO2), rispetto alle attuali condizioni di produzione. Sono questi i dati illustrati da Edipower a Palermo, nel corso del tavolo tecnico dei giorni scorsi tenutosi all’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, relativi al progetto che la società del gruppo A2A ha elaborato per il rilancio del sito produttivo di San Filippo Mela, in provincia di Messina.

Il progetto nasce dall’esigenza di mettere in atto azioni concrete, in grado di garantire la continuazione delle attività dell’impianto, a fronte del mutato scenario del mercato elettrico nazionale e locale che ha, di fatto, posto la centrale di San Filippo nella condizione di non poter più essere produttiva, nel momento in cui sarà ultimato l’elettrodotto Sorgente-Rizziconi.
Per questo motivo il Gruppo A2A ha elaborato un piano industriale per convertire il sito termoelettrico in un polo tecnologico delle energie rinnovabili, passando da un’alimentazione a olio ad una principale a Combustibile Solido Secondario, con una fondamentale interconnessione tra filiera energetica e filiera ambientale.

Il Gruppo sta anche valutando di integrare il progetto per la centrale di San Filippo del Mela con tecnologie di ultima generazione per la produzione di energia elettrica e di recupero di materia (in particolare solare termodinamico, biomasse a filiera corta, Ecocentro per il trattamento e recupero di vetro, plastiche ed altri materiali). Gli interventi principali riguarderanno la sostituzione di un gruppo da 160 MWe con due linee di produzione da 100 MWt.

Didascalia immagine: centrale di San Filippo del Mela

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