A2A ha individuato cinque o sei Paesi principali dove espandersi all’estero, in particolare nei Balcani, nel Nord Africa e nel Medio Oriente, senza escludere anche l’Iran. Poi in una seconda fase punterà ad altri dieci Paesi europei con un approccio soft per fare scouting di partnership nel settore ambientale e, in una fase successiva, anche come equity.
Quanto all’Italia, dopo Linea Group, A2A vuole inglobare anche Acsm Agam, che opera prevalentemente nelle province di Como, Monza e Brianza, Venezia e Treviso, di cui controlla già il 24% del capitale, considerata uno dei principali target in Lombardia. È quanto hanno detto i vertici della multiutility lombarda, nel corso di un incontro con la stampa estera a Milano.
A2A, già presente con attività ambientali in Gran Bretagna, Spagna, Grecia e Slovenia, oltre ad avere una quota rilevante nel capitale della utility Epcg in Montenegro, “ha una posizione all’estero che intende rafforzare e sviluppare nel tempo, ma con un approccio soft: inizialmente partecipando a partnership nella costruzione di impianti ambientali e successivamente anche con dell’equity”, ha spiegato l’Amministratore delegato, Valerio Camerano. Che ha aggiunto: “Abbiamo individuato cinque o sei Paesi core, fra cui i Balcani, l’Africa del Nord, il Medio Oriente e non è escluso anche l’Iran, poi punteremo ad altri dieci Paesi non solo in Europa dove fare scounting. I primi risultati li vedremo nel 2017”.
Quanto all’M&A in Italia, il presidente, Giovanni Valotti, ha sottolineato che una volta portata a casa l’acquisizione del 51% di Linea Group, “puntiamo su tre o quattro aziende lombarde alle quali abbiamo offerto il nostro modello di multiutility dei territori. A oggi l’unico tavolo aperto è con Lgh. Se nel breve periodo qualcun’altro vorrà sedersi al tavolo con noi siamo ben disponibili”. “Acsm Agam è fra le principali aziende target in Lombardia”, ha poi sottolineato il manager.
