Prende il via il processo d’integrazione industriale tra A2A e Sorgenia, che al momento non coinvolge il piano societario.
Il processo, prevede più passaggi, dovuti al fatto che sia necessario fare i conti sia con consumi elettrici che non crescono, nonostante i massimi storici registrati lo scorso luglio sia con i soci di uno dei due attori dell’operazione, ovvero le banche azioniste di Sorgenia (B.Mps, Ubi B., Unicredit, Intesa Sanpaolo, B.P.Milano e B.Popolare).
Detto ciò, dopo che per mesi sono circolate indiscrezioni relative al possibile piano di aggregazione tra Sorgenia e A2A, ora pare che il cantiere possa prendere il via. Il primo step che, secondo quanto appreso da fonti finanziarie vicine al dossier, riguarderebbe quattro centrali, due per parte. Nello specifico, il tavolo di lavoro prevedrebbe la stipula di un contratto di tolling (dove un soggetto, il toller, fornisce combustibile a un altro player, il processor, che gestisce la centrale elettrica; quest’ultimo riconsegna al toller l’energia prodotta utilizzando il combustibile fornito, a fronte del pagamento da parte del toller di un prezzo per l’utilizzo della centrale).