Bergamo è una delle 9 città italiane, e tra le cento in Europa, che hanno siglato il Climate City Contract, impegnandosi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Obiettivo al quale si avvicina anche grazie al teleriscaldamento. Il sistema di distribuzione del calore, realizzato e gestito da A2A Calore e Servizi, infatti, si estende e diventa sempre più green. Dal prossimo autunno la società potrà teleriscaldare fino a 11.000 appartamenti in più, grazie al calore di scarto dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Rea Dalmine a Dalmine. Un progetto partito nel 2019, con la stipula dell’accordo tra le due società, e ora arrivato a conclusione.
Il nuovo cogeneratore
Il progetto si è articolato su tre livelli di intervento. Il primo ha riguardato la realizzazione della sezione cogenerativa presso il termovalorizzatore di Dalmine, in modo che l’impianto possa produrre non solo energia elettrica ma anche calore da cedere alla rete del teleriscaldamento.
Il termovalorizzatore tratta ogni anno 150.000 tonnellate di rifiuti. Con il nuovo assetto cogenerativo, costituito da una nuova turbina e da uno scambiatore di calore, da questo stesso volume di rifiuti, oltre a produrre 95.000 MWh elettrici all’anno, sarà recuperato calore pari a 90.000 MWh termici, oggi in gran parte dissipati in atmosfera. In questo modo il rendimento di conversione energetica dell’impianto passerà dal 27% a oltre l’80%.
La dorsale
Il secondo livello è stato la posa di una dorsale di oltre 5,6 chilometri per portare il calore da Dalmine a Bergamo e da lì nei nuovi quartieri cittadini raggiunti dalla rete. La nuova dorsale attraversa i territori di tre comuni, Dalmine, Lallio e Bergamo, e la sua realizzazione ha beneficiato di un finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di 3,8 milioni di euro, in quanto l’intervento permette di ampliare la copertura del servizio e aumentare il numero di utenze allacciabili.
Il potenziamento della centrale Goltara
Il terzo livello è stato il potenziamento della stazione di pompaggio della centrale Goltara di A2A a Bergamo. Nella centrale è stato anche realizzato un nuovo accumulo termico, in grado di immagazzinare 5.000 metri cubi di acqua calda per gestire al meglio il calore in arrivo da Rea e distribuirlo nel territorio urbano. Il risultato è un aumento di circa il 50% del calore disponibile per la rete cittadina, che significa un aumento in 5 anni di 2,6 milioni di metri cubi di volumetria riscaldata.
Un progetto da 30 milioni
Il progetto ha comportato nel totale un investimento di 30 milioni di euro. Di questi, 20 milioni sono stati a carico di A2A per la posa della dorsale e il potenziamento della centrale Goltara e circa 9,5 a carico di Rea Dalmine per la realizzazione della nuova sezione cogenerativa.
Un investimento che porterà grandi vantaggi alla città. «Questo intervento non solo contribuisce ad aumentare la resilienza energetica della città di Bergamo, ma rappresenta un notevole vantaggio ambientale. Grazie al recupero di calore, evitiamo l’immissione in atmosfera di circa 15.000 tonnellate di CO2 all’anno – ha spiegato il presidente di Rea Dalmine, Marco Sperandio -. Il nostro impegno, reso possibile attraverso una solida collaborazione con A2A, dimostra la nostra capacità di rispondere efficacemente con soluzioni concrete alle sfide che il tempo presente ci pone davanti, contribuendo in modo significativo agli obiettivi di decarbonizzazione. Questo progetto è così un esempio virtuoso di come il settore industriale possa essere il motore della transizione ecologica».
Recupero di calore pilastro della strategia green di A2A
«Il recupero di calore è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile che A2A sta perseguendo in tutte le sue filiere. Stiamo lavorando affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali, termovalorizzatori, ma anche acciaierie e data center, per riscaldare e rinfrescare le abitazioni senza produrre ulteriore CO2 – ha commentato l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini –. Con il collegamento a Rea Dalmine, Bergamo potrà ampliare la propria rete grazie a calore pulito: un contributo importante per vincere la sfida del Climate City Contract e raggiungere la neutralità climatica già nel 2030».
Si può partire con l’ampliamento della rete
Con il calore recuperato da Rea Dalmine, sarà infatti possibile servire ulteriori zone della città, come i quartieri Colognola, Malpensata e San Tomaso, la nuova area ChorusLife oltre alla zona dello stadio, compreso il nuovo Gewiss Stadium. Il piano di A2A Calore e Servizi prevede di ampliare la rete di altri 22 chilometri nei prossimi 5 anni. Sarà così possibile spegnere 11.000 caldaie diminuendo le emissioni di anidride carbonica di circa 15.000 tonnellate all’anno.